Economia

Standard Chartered, Usa non sarà più la maggiore economia già nel 2020

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Gli Stati Uniti perderanno il primato di economia più grande al mondo, e accadrà già l’anno prossimo. Sono queste le stime della banca britannica Standard Chartered, che effettuano questa previsione tenendo conto di una combinazione fra la parità di potere d’acquisto e il Pil nominale.

 

E nel 2030, sarà il turno del sorpasso dell’India: “l’India sarà probabilmente il main mover”, scrive la banca, “con una crescita tendenziale in accelerazione al 7,8% entro il 2020, in parte a causa delle riforme in corso, tra cui l’introduzione di una tassa nazionale sui beni e servizi e il codice fallimentare indiano”.
Sempre entro il 2030, nelle prime dieci posizioni fra le maggiori economie mondiali ci saranno sette Paesi emergenti, sempre secondo le previsioni dell’istituto. A motivare questa tendenza è la convergenza progressiva dei livelli di reddito pro capite su scala globale. Un aspetto di lungo periodo favorito indubbiamente dalla globalizzazione.

“Le nostre previsioni di crescita a lungo termine sono sostenute da un principio chiave: la quota nel Pil riferita ai vari dovrebbe alla fine convergere con la loro quota della popolazione mondiale, data la convergenza del Pil pro capite tra le economie avanzate ed emergenti”, afferma lo studio di Standard Chartered.

In generale, a trarre beneficio da questo trend generale sarà l’Asia. Il Pil asiatico rappresenterà circa il 35% del Pil mondiale entro il 2030, sostiene Standard Chartered, in crescita dal 28% dello 2018 e dal 20% nel 2010.