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Private equity, prova di forza nel secondo trimestre

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Spinti dalla debolezza del dollaro, i fondi europei di private equity hanno registrato una crescita del 10,5% nel secondo trimestre. Nel medesimo periodo sono andati bene anche i fondi del settore su scala globale: il Global Exchange Private Equity Index (GXPEI) misurato da State Street ha continuato infatti a registrare un’ottima performance, pari al 3,96%, in linea con l’incremento di 3,95 punti percentuali riportato nel primo trimestre.

L’indice rappresenta più di 2.500 miliardi di dollari di investimenti in private equity, con oltre 2.800 partnership di private equity al 30 giugno 2017.

“I fondi europei hanno riportato un trimestre molto solido, in parte trainati dalla debolezza del dollaro”, ha affermato Will Kinlaw, senior managing director e responsabile globale di State Street, “tuttavia, tralasciando l’impatto valutario, i fondi europei sono comunque stati in grado di raggiungere rendimenti trimestrali in euro pari al 3,72%, sovraperformando i fondi di private equity statunitensi in valuta locale”.

È interessante notare, inoltre, come il GX Private Equity Index di State Street “confermi la ripresa economica del continente europeo che abbiamo visto sui mercati nel 2017”.

Private Equity, gli altri risultati da evidenziare

  • I fondi Buyout hanno riportato un incremento del 4,73% nel secondo trimestre, attestandosi nuovamente come segmento leader tra le tre strategie per sei trimestri consecutivi. I fondi Private Debt hanno mantenuto ritorni costanti, con un aumento del 3,08%, mentre i rendimenti dei fondi di Venture Capital hanno riportato una flessione, scendendo all’1,84%.
  • I fondi di private equity focalizzati sull’Europa hanno riportato un guadagno trimestrale del 10,54% espresso in dollari (con IRR denominato in euro pari al 3,72%). I fondi focalizzati sul mercato statunitense hanno riportato rendimenti pari al 2,62%, mentre quelli con focus sul resto del mondo hanno guadagnato il 3,05%.
  • Tra i vari settori presi in esame, i fondi con focus sul comparto industriale hanno riportato i rendimenti maggiori, con un guadagno del 4,73%, seguiti da quelli con focus sui beni di consumo – i cui rendimenti si sono attestati al 4,36%. I fondi che si concentrano sul comparto dell’energia hanno riportato un lieve guadagno, pari allo 0,26%, in calo rispetto al 7,79% toccato nel secondo trimestre dello scorso anno.
  • Il secondo trimestre del 2017 è stato caratterizzato da un incremento dei volumi dei contributi e della distribuzione cash rispetto allo stesso periodo del 2016. Tuttavia, la distribuzione è stata più elevata rispetto ai contributi e, di conseguenza, nel periodo, gli investitori hanno riportato flussi di cassa positivi.

“Il fundraising nell’ambito del Private Equity è cresciuto negli anni ma, allo stesso tempo, le società hanno rallentato l’utilizzo del capitale nella prima parte dell’anno per effetto dei ritardi nell’implementazione della riforma fiscale degli Stati Uniti e dell’incertezza politica. Probabilmente quest’incertezza potrebbe creare delle opportunità per i fondi Buyout”, ha affermato Anthony Catino, managing director Alternative Investment Solutions di State Street.