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Pensioni minime troppo basse, si cambia. Ecco come

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ROMA (WSI) – “Le pensioni minime sono troppo basse e valutiamo interventi, perché il ceto medio soffre”. A parlare è il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervistato da Repubblica Tv a poche ore dall’apertura del primo tavolo di confronto tra il governo e i sindacati proprio sul tema pensioni e lavoro.

“In Italia si è concesso a troppe persone di andare in pensione troppo presto. Oggi l’età si allunga, e la nuova legge prevede che tutti debbano andare col contributivo. Nel mezzo vanno trovate delle soluzioni che salvino i contributi ma diano la possibilità di dare a chi vuole la possibilità di andare in pensione prima”.

Le soluzioni a cui pensa il premier si concentrano sull’Ape, l’anticipo pensionistico annunciato da Renzi giorni fa e che ora è allo studio dei tecnici.

“La vera scommessa è sapere se possiamo dare un anticipo pensionistico, l’Ape, a chi deve aspettare per la legge Fornero. Ne stiamo discutendo. Chi va in pensione prima deve rinunciare a qualcosa (…) i tempi sono quelli della legge di stabilità, cioè i prossimi 3-4 mesi”.

Proprio l’Ape doveva essere al centro del tavolo di confronto aperto ieri tra il ministro del lavoro Giuliano Poletti e i sindacati ma per ora si è deciso solo sulla metodologia da adottare, rinviando ai prossimi incontri la trattazione nei dettagli del piano. Un tavolo di confronto che è stato accolto con favore dalle stesse sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil.

“La notizia è che oggi, dopo lungo tempo, il governo ha proposto di avviare un confronto di merito su due grandi temi: previdenza e lavoro. E’ il risultato della nostra iniziativa, innanzitutto quella sulla piattaforma delle pensioni, e di aver tenuto sempre alta la pressione. Non è una novità da poco”.

Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell’incontro al Ministero del Lavoro a cui fanno seguito i colleghi Carmelo Barbagallo della Uil – “abbiamo iniziato col piede giusto” – e Annamaria Furlan della Cisl – “Con questa giornata si è cominciato bene, mi auguro che si prosegua bene”.

Proprio sulla partecipazione dei sindacati al tavolo di lavoro sulle pensioni il premier Matteo Renzi, parlando a Repubblica tv ha affermato:

“Noi non pensiamo che la concertazione sia la coperta di Linus della quale non si può fare a meno. Se c’è siamo più contenti e se si possono fare gli accordi noi siamo qui. Non è che noi siamo ideologici, siamo pronti a farli e li abbiamo fatti come nel caso Eletrolux o Lamborghini. Poi ce ne sono alcuni che hanno scelto di non lavorare con noi: come la Fiom Cgil. Per me ha sbagliato Landini, vedendo i numeri di quello che è successo a Melfi e a Cassino, di quello che accadrà a Pomigliano d’Arco e in Piemonte. Il mantenimento del sito produttivo a Modena, con il gruppo che ha confermato la volontà di andare avanti. Aveva ragione Marchionne, poi ognuno è libero di fare quello che vuole. Su alcune questioni sono stati tutti contro di noi, come con la scuola. E’ stato un momento difficile: non sapevo se era il caso di mantenere una linea dura, ma poi sono andato avanti”.