Economia

Pensioni: cumulo gratuito in stand-by, scoppia nuovo caso esodati

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ROMA (WSI) – Il cumulo gratuito delle pensioni oggetto del contendere tra l’Inps e le Casse previdenziali. Ma andiamo per ordine. E’ la legge di bilancio 2016 ad aver introdotto il cosiddetto cumulo gratuito per i professionisti, ossia la possibilità di unire in un’unica gestione previdenziale i contributi versati a varie casse dai professionisti.

Una pratica che si caratterizza per la completa gratuità ma che ancora non è decollata. Perché? I problemi sono i costi di gestione della pratica, circa 65,04 euro che devono essere divisi tra gli enti coinvolti. L’Inps propone che questa spesa sia divisa tra gli enti interessati ma le casse previdenziali, rappresentate dall’Adepp non ci stano e chiedono che la gestione delle pratiche sia affidata all’Inps visto che lo Stato proprio per il cumulo ha riconosciuto all’Istituto nazionale di previdenza sociale un maggior finanziamento di 89milioni di euro all’anno, soldi che arrivano dalle tasse pagate anche dai professionisti.

“Sarebbe una discriminazione inaccettabile imporre ai nostri iscritti di pagare lo stesso costo due volte”.

Così l’Adepp che ieri ha firmato sì le convenzioni con l’Inps e inviandole simultaneamente via pec ma senza pagare l’obolo ribattezzato la tassa Boeri.

“Con quest’atto le Casse intendono togliere ogni alibi all’Istituto pubblico, che da mesi sta ritardando l’adempimento di una legge. Se l’Istituto continuerà a non pagare, d’ora in poi gli interessati potranno azionare eventuali rimedi giudiziari nei confronti dell’Inps”.

L’Inps dal canto suo fa sapere di non aver ricevuto alcun corrispettivo dal governo per la copertura di questi costi. Una diatriba senza esclusione di colpi dove gli unici a rimetterci sono i pensionati, circa 8mila finora che hanno fatto domanda di cumulo gratuito e ad oggi si ritrovano senza pensione né stipendio, un numero destinato a salire e che potrebbero far nascere un nuovo caso esodati.