Mercati

Wall Street positiva tocca i massimi dell’anno, Dow sopra 18 mila

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Chiusura positiva per la Borsa di New York, che segna i massimi da inizio anno. Dopo un avvio negativo su cui aveva pesato il mancato accordo su un congelamento della produzione petrolifera ieri al vertice di Doha (Qatar) tra i Paesi membri e non dell’Opec, i listini hanno girato in positivo con il Dow che ha ritrovato la soglia dei 18 mila punti per la prima volta dal 21 luglio scorso.

Nel finale, il Dow segna un aumento dello 0,60% a 18.004 punti, bene anche lo S&P 500 che sale dello 0,65% a 2.094 punti mentre il Nasdaq guadagna lo 0,44% a 4.960 punti.

Il petrolio, arrivato a cedere oltre il 6% in apertura al Nymex, ha notevolmente ridotto le perdite (il contratto a maggio cede lo 0,77% a 40,05 dollari al barile) complice uno sciopero in Kuwait che soltanto ieri ha piu’ che dimezzato la produzione locale. C’e’ chi inizia a credere che la correlazione tra greggio e azionario stia venendo meno: nei 12 giorni di scambi di aprile (oggi incluso) le due asset class si sono mosse in tandem la meta’ delle volte.

A livello settoriale, gli energetici volano dell’1,5%. Soltanto le utility sono in rosso, seppur di poco. Sul fronte di politica monetaria, il presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, ha spiegato che il rialzo dei tassi sara’ “graduale e cauto” a causa di “incertezze significative” e continui “venti contrari alla crescita”.

Per quanto riguarda il vertice di Doha, l’Arabia Saudita si e’ rifiutata di procedere con quella soluzione volta a stabilizzare i prezzi del barile perche’ vuole che anche l’Iran lo faccia. Ma Teheran aveva gia’ detto di volere riportare i suoi livelli produttivi a quelli precedenti all’imposizione delle sanzioni occidentali (rimosse lo scorso gennaio sulla scia dell’implementazione della storica intesa sul nucleare raggiunta con le principali potenze mondiali la scorsa estate).

Intanto prosegue la stagione delle trimestrali: Morgan Stanley ha pubblicato conti superiori alle stime continuando il trend incoraggiante delle banche (la settimana scorsa JP Morgan, Bank of America e Citigroup avevano superato le attese). Alla fine della seduta Ibm e Netflix pubblicheranno i conti.

Gli investitori restano concentrati anche sulla politica monetaria a livello globale: giovedi’ la Banca centrale europea si riunira’ e il governatore Mario Draghi spieghera’ poi in conferenza stampa le decisioni dell’istituto, che dovrebbe ribadire l’impegno a fare il necessario per garantire la stabilita’ dei prezzi; il 26 e 27 aprile si riunira’ la Federal Reserve, che dovrebbe lasciare invariato il costo del denaro; il 27 e 28 aprile sara’ la volta della Bank of Japan, che potrebbe agire nel caso in cui la corsa dello yen faccia deragliare i suoi sforzi per contrastare la deflazione.

Pur sopra le previsioni, l’utile trimestrale di Morgan Stanley è sceso del 54,4% nel primo quarto dell’anno. I ricavi, tuttavia, hanno deluso le aspettative. La banca ha citato le incertezze di mercato e le condizioni economiche avverse, che continuano a pesare sull’attività degli investitori. In un modo simile è andata a Pepsi, i cui utili trimestrali hanno fatto meglio delle stime, mentre il fatturato ha deluso.

Nel frattempo le prospettive per le imprese di vendite al dettaglio e i negozi sono poco rosee. La catena di abbigliamento Perry Ellis ha lanciato un avvertimento sugli utili, mentre gli analisti avvertono gli investitori sui gruppi che dipendono troppo dalle vendite nei centri commerciali. Gli adolescenti e i più giovani preferiscono trascorrere tempo sul proprio portatile piuttosto che a fare shopping e prediligono pertanto le piattaforme di acquisto online.

Guardando ai numeri comunicati dalla banca Usa, i profitti netti sono stati pari a 1,1 miliardi di dollari, equivalenti a 55 centesimi per azione di Eps e in calo dai 2,4 miliardi dell’anno precedente. Il fatturato è sceso a 7,8 miliardi da 9,9 miliardi. Il consensus degli analisti di FactSet era per un risultato di 46 centesimi per azione per quanto riguarda l’utile e di 7,9 miliardi sul versante del fatturato. I ricavi da investimenti sono stati la vera delusione: sono infatti sesi a 3 milioni di dollari da 112 milioni.