Economia

Fed, Yellen protagonista a Jackson Hole. Dubbi su economia Usa

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A Jackson Hole, nello Wyoming, dove puntualmente va di scena il simposio che vede raccolti i banchieri centrali del mondo, la grande protagonista è lei, Janet Yellen, numero uno della Fed. I mercati mostrano un certo nervosismo, in quanto finora le indicazioni che sono arrivate dalla Banca centrale Usa sul trend dei tassi sono state confuse.

Il verdetto di Janet Yellen arriva lo stesso giorno in cui dal fronte macro Usa, oltre al deficit commerciale – in calo – viene comunicato il dato relativo al Pil del secondo trimestre dell’anno.

Il Pil è stato lievemente rivisto al ribasso: la crescita è stata dell’1,1%, invece del +1,2% riportata in via preliminare, comunque migliore del +0,8% del primo trimestre dell’anno. Detto questo la crescita è ben al di sotto del potenziale Usa, che dovrebbe essere attorno al +3% circa. Preoccupante è la dinamica degli utili societari al lordo delle tasse, che hanno segnato il quinto calo degli ultimi sei trimestri, scendendo dell’1,2%. Le aziende hanno inoltre tagliato gli investimento del 2,5% nel secondo trimestre, e le scorte sono scese di $12,4 miliardi, soffrendo la prima flessione dal 2011.

Dal lato dei consumi – che incidono per il 70% sull’attività economica Usa, arrivano invece buone indicazioni: le spese per consumi vengono riviste infatti al rialzo a un tasso di crescita +4,4%, che è il più sostenuto in due anni. Ma i segnali negativi si alternano a quelli positivi: da un lato, le spese sulla proprietà intellettuale legata alle attività di ricerca e sviluppo sono state riviste al rialzo a +8,6%, dal +3,5% inizialmente reso noto. Dall’altro lato – ma si parla di variazioni legate alla stagione – gli investimenti in nuove case sono scesi -7,7%, rispetto al -6,1% inizialmente riportato.