Economia

Altro favore alle banche? ‘Scompare’ taglio Ires

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Un altro favore alle banche? Nessun taglio dell’Ires, stando alle ultime notizie che riguardano la Legge di Stabilità. Quel taglio di 3 punti percentuali che era stato previsto, in base almeno alla prima stesura della Legge di Stabilità per il 2016, non avverrà, in quanto la norma che lo prevedeva è stata cancellata dall’emendamento del governo che sostituisce la misura con interventi per potenziare la sicurezza e favorire la cultura.

In un momento in cui i risparmiatori italiani sono in rivolta, contro il decreto salva banche, non si può fare a meno di avere il sospetto che l’esecutivo abbia di nuovo agevolato il mondo delle banche. Il taglio dell’Ires avrebbe infatti avuto pesanti effetti collaterali sugli istituti di credito italiani.

In particolare il taglio dell’Ires avrebbe come conseguenza la riduzione della deducibilità fiscale dei crediti che sono in sofferenza, penalizzando di conseguenza gli istituti di credito. Dall’inizio della crisi le banche hanno accumulato più di 50 miliardi di imposte differite attive, (Dta) che derivano dai limiti alla deducibilità fiscale delle rettifiche di valore. E la gran parte delle Dta concorrono a costituire il patrimonio di vigilanza. Al verificarsi di certi eventi come ad esempio la chiusura in perdita del bilancio, le Dta possono diventare crediti di imposta da utilizzare in esercizi successivi. Se si riduce del 3,5% l’aliquota Ires si riduce anche il valore in prospettiva di questi futuri crediti di imposta.

Nei dettagli gli istituti avrebbero potuto subire un’erosione del patrimonio del valore complessivo tra i 4 e i 5 miliardi di euro.