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Widiba, al via percorso educativo sull’open banking

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Prende il via il percorso educativo di open banking di Widiba, che ha ridefinito il concetto di banca: da sistema di transazioni a ecosistema finanziario personale del cliente, fatto di connessioni e relazioni con l’esterno, senza confini e integrato a una serie di servizi creati per le persone.

Il nuovo modello collaborativo tra banca e mercato, aperto alla condivisione dei dati grazie anche alla normativa PSD2, diventa concreto partendo da #OpenStories, un percorso di educazione “a tappe” che ha l’obiettivo di generare consapevolezza nei clienti su tutto il mondo dell’open banking.

Coerenti con il DNA di Widiba, nata e cresciuta dall’ascolto del mercato, le persone saranno coinvolte in un dialogo aperto sul valore dei servizi integrati sulla piattaforma bancaria.

#OpenStories si strutturerà così come un laboratorio a più voci per spiegare il concetto “open” e raccontare come il modello di relazione con la banca sta cambiando: cinque puntate tematiche a cui parteciperanno cinque testimonial e interpreti di una visione “open” in settori diversi (formazione, design, scienza, linguaggio e HR), il Customer Team Widiba (l’organo consultivo interno costituito dai clienti della banca) e cinque storyteller. Anche Startupitalia prenderà parte alle conversazioni, includendo in questo dialogo una selezione di startup fintech e assuretech che verranno integrate all’interno della banca.

“Come banca abbiamo il dovere di affrontare una sfida educativa e linguistica, creare e restituire valore alle persone e ai nostri clienti. Oggi l’open banking parla prettamente agli addetti ai lavori, noi vogliamo includere e parlare a tutti, a coloro che offrono i servizi e a chi ne sarà il fruitore. Partiamo da qui per costruire il nostro racconto – commenta Roberta Zurlo Chief Commercial Officer Banking & Credit Banca Widiba –. La banca del futuro quella che inizia a vivere intorno ai bisogni delle persone, ad accompagnarle quotidianamente nel loro fare ed essere; ecco perché la banca si apre a una nuova interpretazione, dove il cliente rimane al centro.
Se dovessi raccontare cosa è l’open bank per Widiba – 
aggiunge Zurlo – direi che è il modo in cui decidiamo di essere vicini ai nostri clienti, di ascoltarli e di aiutarli nel raggiungimento degli obiettivi. Sono le persone a decidere quali dati condividere con chi e per quale finalità, ad esprimere desideri e bisogni ma alle volte sarà la banca che li anticiperà, indicherà quale è il modo migliore per raggiungerli e lo accompagnerà nel farlo. Nulla di radicalmente differente da ciò che abbiamo fatto fino a ora, solo reinterpretato in un modo nuovo, collaborativo e partecipativo, al di là dei soli aspetti finanziari”.

Il primo appuntamento si terrà martedì 10 settembre e sarà focalizzato sul tema della formazione e vedrà l’intervento di Zoe Romano come prima interprete del concetto di open.

Laureata in filosofia e appassionata di tecnologia ha co-fondato il progetto open-source di moda collaborativa europea Openwear attivo dal 2009 al 2012.

Nel 2011 ha fondato Wefab, per la diffusione di eventi e iniziative intorno all’Open Design e alla Digital Fabrication a Milano. Dal febbraio 2013 al 2017 si è unita al team di Arduino per occuparsi di digital strategy e tecnologie indossabili.  Nel 2014 ha fondato con Costantino Bongiorno Wemake, un makerspace fablab.

Ogni video puntata verrà condivisa con i clienti di Widiba attraverso i canali social e sul sito web dedicato.