(9Colonne) – Washington, 3 ott – Mentre i siti internet dei maggiori quotidiani in tutto il mondo si stanno adattando al cosiddetto “web 2.0”, il Washington Post guarda ancora più avanti e si prepara a sviluppare un portale adatto al “web 3.0”. E se gli addetti ai lavori stanno ancora lavorando a una definizione soddisfacente della nuova evoluzione di internet – il “web 3.0” dovrebbe comprendere tutti quegli aspetti della rete che permettono un’interazione diretta fra gli utenti di uno stesso sito – il Post anticipa la concorrenza e mette a punto una serie di strumenti per una maggiore interazione fra i lettori e la rete e fra i lettori stessi. Le novità sono state presentate da Caroline Little, direttore esecutivo ed editore di Washingtonpost.Newsweek Interactive, nel corso della conferenza dell’Associazione degli editori on-line. L’obiettivo del quotidiano, ha spiegato la Little, è quello di raggiungere una più ampia fetta di pubblico sia all’interno degli Stati Uniti che all’estero, proprio grazie ai nuovi strumenti del web 3.0. Ad esempio, Little ha illustrato il nuovo servizio “Pluck”, grazie al quale si possono formare gruppi di discussione on-line a partire da una notizia o un commento pubblicati sul sito web. Un altro strumento che il Post intende sviluppare – dopo averlo già lanciato sul social network Facebook – è una “bussola” che consente ai lettori di capire qual è il loro esatto posizionamento all’interno degli schieramenti politici. “E’ stato un ottimo modo – ha commentato in proposito la Little – di parlare ai lettori più giovani per dirgli ‘noi siamo qui, venite a informarvi di politica con noi’”. La Little ha quindi sottolineato che coinvolgere direttamente i lettori non significa dare troppo spazio a contenuti “iperlocalizzati”, perché “essendo un quotidiano nazionale, dobbiamo attenerci a ciò che conosciamo meglio”. “La sfida che ci troviamo ad affrontare – ha concluso Little con un non troppo velato riferimento ai rivali del New York Times – è quella di riuscire ad attirare sempre più lettori on-line, senza spendere fantastiliardi su una campagna di marketing che non si sa nemmeno quanto potrà funzionare”.
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