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Wall Street: un mese da dimenticare (-7%). Spagna dice addio a tripla A

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L’ultima settimana di maggio si chiude come le precedenti: in ribasso. I listini azionari americani arrivano a venerdi’ a corto di fiato dopo il rally degli ultimi due giorni che ha consentito al mercato di risalire dai minimi di nove mesi partito due sedute fa.

Passata la paura dopo il taglio del rating del credito spagnolo, comunque atteso, gli indici principali hanno provato a contenere le perdite sul finale, ma invano. Il Dow ha ceduto l’1.2% a 10135.5 punti, l’S&P500 l’1.24% in area 1089.39, mentre il Nasdaq lo 0.91% a 2257.04.

Il bilancio di maggio e’ nero. Il paniere delle blue chip ha archiviato il mese con il 7% di ribassi. Una cifra cosi’ negativa non si vedeva da febbraio 2009, ovvero l’ultimo mese prima che iniziasse il rally dai minimi di 12 anni. Si tratta inoltre della peggior prova registrata in maggio dal 1962. Per lo S&P 500 la performance e’ -3.85% dall’inizio dell’anno. L’indice e’ a +61.0% sopra ai minimi del 9 marzo 2009 ma e’ a -30.4% sotto il picco massimo dell’ottobre 2007.

Sul Dow Jones si sono fatti sentire sopratutto i cali di 3M e Walt Disney. Gli industriali si sono indeboliti a causa dei rinnovati timori legati all’affievolirsi della domanda mondiale come effetto della crisi del debito sovrano europeo. Boeing e Caterpillar hanno fatto peggio dell’andamento generale del mercato.

A livello settoriale in settimana hanno fatto meglio del mercato tlc, materiali di base e societa’ di beni al consumo discrezionale. Ad aver invece sottoperformato sono energetici, finanziari e grandi magazzini.

La Borsa di New York viene da una serie di settimane sull’orlo di una crisi di nervi e le notizie fresche provenienti da Asia ed Europa proprio non ci volevano. Il mercato e’ stato prima scosso dall’avvertimento lanciato dalla Corea del Nord circa l’eventualita’ dello scoppio di una guerra “con tutti i mezzi possibili” a disposizione.

In un secondo momento e’ poi arrivata poi la decisione di Fitch di bocciare il rating sul credito della Spaagna, che ha perso il giudizio di tripla A, il massimo possibile. Secondo i trader le notizie hanno compromesso l’appetito per il rischio. Con pochi partecipanti nelle sale operative, tuttavia, i volumi si sono mantenuti sottili.

Alcuni trader hanno citato un documento pubblicato dal Comitato della Difesa della Corea del Nord in cui la Corea del Sud e’ accusata di aver messo in scena l’affondamneto di una delle sue navi da guerra il mese scorso, per poi dare la colpa a Pyongyang. Secondo l’Associated Press, il Comitato avrebbe avvertito che il Paese e’ “sull’orlo di una guerra”.

Dopo che l’agenzia Fitch ha tagliato il rating sul credito a lungo termine di Madrid ad AA+, gli indici hanno esteso le perdite, scendendo sui minimi di seduta, con l’S&P che si e’ allontanato dalla media mobile a 50 giorni di 1105.

Se le preoccupazioni sulla Spagna non si puo’ certo dire che rappresentino una rivelazione (da tempo circolavano rumor di una potenziale riduzione del rating), la bocciatura ufficiale ha contribuito ad amplificare l’andamento negativo di giornata, che in un contesto di volumi sottili, e’ piu’ soggetta a sbalzi. Al momento Moody’s ha ancora un rating di AAA sulla Spagna, mentre la valutazione di S&P e’ di AA+. Il fondo comune di investimento spagnolo (EWP) ha ceduto circa il 2% in seguito alla notizia.

Le ultime cifre pubblicate in Usa hanno mostrato un incremento sostanzialmente in linea con le previsioni del reddito e un risultato invariato per le spese al consumo in aprile, dipingendo uno scenario a luci ed ombre per i consumi e l’inflazione.

Il dato sulle spese al consumo suggerisce che gli americani hanno ancora una certa tendenza a risparmiare. I redditi sono invece saliti dello 0.4%, leggermente di piu’ del previsto. Il PCE Core, misuratore dell’inflazione, e’ salito di un marginale 0.1%, stesso progresso messo a visto anche il mese precedente.

Ma a deludere e’ stato piu’ che altro il PMI di Chicago di maggio, mentre l’ultima revisione del sondaggio dell’Universita’ del Michigan sulla fiducia dei consumatori e’ stata migliore del previsto.

Il mercato azionario arriva al traguardo di venerdi’ provato da una serie di sedute di alti e bassi, con i trader che probabilmente si devono essere sentiti sollevati dal fatto che una settimana caratterizzata da una volatilita’ altissima volge finalmente al termine. Ieri Wall Street, sulla scia dei guadagni visti anche in Europa e Asia, ha messo a segno un rally notevole grazie alle dichiarazioni della Cina, che si e’ detta pronta a investire nel Vecchio Continente nonostante i problemi noti a tutti legati all’enorme debito dei Paesi periferici.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico si interrompe la corsa delle quotazioni del greggio. I futures con consegna luglio segnano un -0.8% in area $73.92 al barile. Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2282 dopo aver toccato un massimo di $1.2453. L’oro fa segnare un rialzo frazionale attestandosi a $1212.20. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3010%, 3.7 punti base sotto il 3.3380% di giovedi’.