(Teleborsa) – La borsa più grande del mondo si conferma debole a metà seduta, stizzita da alcune statistiche macro non esaltanti. Il disappunto riguarda soprattutto le richieste di sussidi alla disoccupazione, saliti a dispetto delle stime che li vedevano sostanzialmente stabili. Di minor importanza ma comunque inatteso l’ampliamento del deficit della bilancia commerciale, con il gap nei confronti della Cina che tocca il livello record di 28 mld di dollari. Per quanto riguarda i prezzi alla produzione, infine, il dato “core”, ovvero al netto di cibo ed energia, è salito in linea con le attese di un modesto 0,1% confermando che l’inflazione è ancora sotto controllo, anche se quello totale segna un incremento ben oltre le attese. Ad offuscare ulteriormente il sentiment ci ha pensato l’allarmente dato sui pignoramenti di case, che a settembre hanno superato quota 100.000 unità. Tuttavia l’agenzia che rileva il dato stima un rallentamento del fenomeno, anche in virtù di una serie di accertamenti da parte delle autorità sui metodi usati dalle banche per riappropriarsi degli immobili. Tra l’altro oggi, archiviata l’euforia per i buoni conti di Intel e JP Morgan, gli invstitori non possono contare su eventuali buone nuove dal fronte trimestrali, dato che bisognerà aspettare la fine della sessione per svelare i numeri di due gigante tech del calibro di Google e Advance Micro Devices. In tensione Yahoo e EMC, oggi agitate da rumors di stampa che le vedono nel mirino rispettivamente di AOL e Oracle. Intanto il dollaro continua a perdere terreno nei confronti delle principali valute, soprattutto l’euro. Il biglietto verde subisce sia il non roseo panorama macro domestico che le attese per imminenti misure di quantitative easing da parte della Federal Reserve. Non ha poi aiutato l’inattesa manovra monetaria da parte di Singapore, che ha ampliato la banda d’oscillazione della propria divisa, lasciando che questa si spingesse a massimi record contro il dollaro. L’S&P500 segna un calo dello 0,52%, il Dow Jones dello 0,26%, il Nasdaq dello 0,33%.
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