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Wall Street, prove generali di ribasso

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NEW YORK (WSI) – Wall Street sotto pressione, il sentiment rimane negativo dopo i forti cali che hanno colpito l’azionario Usa. Lo S&P 500 ha perso -3,0% in due sedute (2,7% per la settimana), il Nasdaq Composite Index ha ceduto -4,4% tra giovedi e’ venerdi’, il ribasso piĂą sostenuto dal novembre del 2011 (e 3,1% nella settimana). Tassi sui Treasuries a 10 anni scendono al minimo dell’anno, al 2,62%. Alla borsa di New York cominciano ad aleggiare forti venti di correzione.

Reso noto l’indice della fiducia dei consumatori stilato dall’UniversitĂ  del Michigan e da Thomson Reuters; su base preliminare, il dato è salito ad aprile a 82,6 punti dagli 80 di marzo, al massimo da luglio.

Gli indici venerdi’ hanno aperto e chiuso in rosso, con il Dow Jones che ha accelerato al ribasso fin dai primi minuti di contrattazione scendendo subito di -104 punti e scivolando poi vicino alla soglia psicologica dei 16.000 punti. Chiusure: Dow Jones a 16.027, pari a -143 punti (-0.89%); Nasdaq Composite a 4.000 (quota che e’ riuscito a tenere alla pari) ovvero -54 punti (-1.33%); S&P 500 termina a 1.816 ovvero -17 (-0.93%).

Presi di mira di nuovo i tecnologici, con il sell off alimentato dai timori che le valutazioni dei titoli siano cresciute troppo.

Balzo volatilitĂ , indice di riferimento Chicago Board Options Exchange Volatility Index (VIX) +15% nella giornata di ieri, salito al tasso piĂą alto dallo scorso 3 febbraio.

In termini di analisi tecnica, per lo S&P 500 un livello cruciale al rialzo è rappresentato dalla resistenza a 1852,805, mentre importante supporto è a 1811,145. Per il Nasdaq Composite, da monitorare la resistenza a 4.118,360, e il supporto a 3.978,510.

L’indice S&P oggi è scivolato al minimo a 1.819,67, per poi risalire. La cattiva notizia per i ribassisti è che, affinchĂ© parta una vera correzione, l’area che deve essere rotta è quella compresa tra 1.811 e 1.800 punti.

Tale scenario potrebbe concretizzarsi nel caso in cui gli utili delle societĂ  Usa dovessero essere deludenti nell’arco dei prossimi giorni. In caso contrario, lo S&P 500 potrebbe oscillare all’interno del range compreso tra 1.840 e 1.880.

Preoccupazione per il settore bancario, con gli utili di JP Morgan che hanno deluso le stime degli analisti, riportando tra l’altro un calo -19%. Nei primi minuti di contrattazione il titolo ha ceduto fino a -4%, a $55,07: supporto a $54,31, resistenza a $56,15.

Migliori delle previsioni si sono confermati invece i risultati di bilancio di Wells Fargo, che ha riportato nel primo trimestre utili in rialzo +14% a $5,9 miliardi, o $1,05 per azione, contro i $5,2 miliardi, o 92 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. In calo però anche in questo caso il fatturato, che è sceso a $20,6 miliardi dai $21,26 miliardi del primo trimestre del 2013.

Dal fronte economico, reso noto anche l’indice dei prezzi alla produzione, che è salito a marzo +0,5%. L’indice core è avanzato +0,6% dopo essere sceso -0,2% a febbraio.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,04% a $1,3893; dollaro/yen +0,15% a JPY 101,66; euro/franco svizzero -0,03% a CHF 1,2164; euro/yen +0,16% a JPY 141,24.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,63% a $104,05 al barile, quotazioni oro -0,32% a $1.316,30.