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Wall Street piatta: finanziaria Jefferies fino a +24%

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New York – Seduta interlocutoria per Wall Street dopo aver sofferto la perdita settimanale più sostenuta dal mese di giugno. Il Dow Jones , l’ S&P 500 e il Nasdaq Composite sono rimasti sostanzialmente invariati.

In primo piano il balzo delle quotazioni della banca di investimenti Jefferies, fino a +24%, dopo l’offerta presentata da Leucadia National, per un valore di $3,7 miliardi.

A parte qualche trimestrale, il calendario di eventi è scarno negli Stati Uniti. Questo potrebbe spostare l’attenzione degli investitori sulla crisi del debito europea e sul precipizio fiscale americano. Dal 2013 scatteranno migliaia di miliardi di dollari di aumenti di tasse e tagli automatici alle spese.

Gli Stati Uniti continuano ad avere disperato bisogno che Congresso e amministrazione trovino un’intesa sul cosiddetto ‘fiscal cliff’. Camera e Senato sono spaccate, ma stanno premendo sull’acceleratore per strappare un accordo, approfittando dell’atmosfera distesa postelettorale.

La Grecia, intanto, ha approvato il budget 2013 ma se non verranno accordati altri aiuti, Atene rischia comunque di non farcela ad evitare il default su 5 miliardi di rifinanzimenti in scadenza. Secondo Fawad Razaqzada, market strategist di GFT Markets, “un default sembra un evento improbabile, ma non si possono biasimare i mercati per non apprezzare l’incertezza che si e’ tornata a riaffacciare”.

In occasione della festivita’ del Giorno del Veterano, i mercati obbligazionari e le banche chiudono i battenti quest’oggi negli Stati Uniti. Aperti invece i mercati azionari, dove si rischiano livelli elevati di volatilita’ per via dei bassi volumi.

Tra i titoli sotto i riflettori, bene Research In Motion, +3% circa, dopo l’annuncio del lancio del Blackberry 10, atteso per il prossimo 30 gennaio.

L’S&P 500 e il Dow Jones vengono dalla peggiore settimana dal primo giugno, avendo essi accusato ribassi del 2,1 e 2,4% rispettivamente.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro scambia a $1,2715, in leggera ripresa con +0,05%, ma non molto lontano dai valori dello scorso 9 novembre, quando ha testato $1,2690, al minimo in due mesi, ovvero dallo scorso 7 settembre. Dollaro/yen -0,15%, a JPY 79,35, euro/yen -0,05% a JPY 100,98.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,02% a quota $86,09 al barile, mentre le quotazioni dell’oro fanno +0,27% a $1.735.50.

In generale, per gli investitori, è molto importante monitorare i supporti e le resistenze delle valute, dell’oro e del petrolio.