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Wall Street, nuovo record per S&P. Citi: vicina la ritirata

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NEW YORK (WSI) – Dopo un’apertura col segno meno, la Borsa Usa trova slancio nell’ottimismo del settore immobiliare. Nel mese di maggio, l’indice della fiducia calcolato dell’associazione nazionale dei costruttori edili/Wells Fargo è salito a 44 punti dai 41 del mese di aprile. Ad alimentare la corsa sono altresì le speculazioni sul proseguimento della politica espansiva della Fed, dopo la carrellata di dati macro negativi pubblicati in giornata. A fine seduta, il Dow segna un incremento dello 0,40% a 15.276 punti, il Nasdaq guadagna lo 0,27% a 3.472 punti mentre lo S&P cresce dello 0,52% a 1.659 punti, portandosi 7 punti sopra il precedente massimo storico.

Intanto, oggi Tobias Levkovich, strategist per l’azionariato Usa di Citi ha detto si aspettarsi un lieve rialzo dell’indice allargato fino a 1.675 punti, prima della ritirata. Per fine anno, il target è di 1.650 punti, sotto la chiusura di oggi.

Il petrolio ha finito in lieve rialzo: il contratto a giugno è avanzato di 9 centesimi, lo 0,1%, a 94,3 dollari il barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani hanno virato in positivo con rendimenti in ribasso all’1,94% per il titolo decennale, benchmark del settore e al 3,15% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro scende a 1,2872 dollari e il biglietto verde cala a 102,2 yen.

In forte ribasso Apple (-3%) sulla notizia che Julian Robertson di Tiger Management ha liquidato la sua quota nel titolo (42.125 azioni Apple) e Dadiv Tepper di Appaloosa Management ha a sua volta ridotto la propria del 40%.

Nel mese di aprile l’indice manifatturiero di New York è andato in negativo a 1,4 punti da +3,1 punti del mese precedente.

Sempre in aprile la produzione industriale degli Stati Uniti è scesa -0,5% mensile contro il -0,2% messo in conto dagli analisti.

Nello stesso mese i prezzi alla produzione hanno segnato un forte calo, scendendo dello 0,7% su base mensile.

Anche dal Vecchio Continente, le notizie odierne sono state tutt’altro che positive. L’economia dell’area euro ha subito un’altra contrazione, peggiore delle previsioni, mentre la Banca d’Inghilterra ha rivisto in rialzo le previsioni di crescita britannica.

Tenuto conto dei rialzi consistenti e rapidi visti negli ultimi giorni, secondo gli analisti e’ normale vedere i mercati prendere fiato e gli operatori trarre qualche profitto.

La fase di rialzi ha fatto il suo ingresso nel quinto anno. Il paniere di riferimento S&P 500 ha guadagnato l’1% ieri, salendo ai massimi di sempre. Grazie alle droghe della Fed, ha registrato un progresso del +144% dai minimi di due anni di marzo 2009.

Tra i singoli titoli, lettera su Deere dopo che il maggiore gruppo al mondo ai macchine agricole ha ridotto le previsioni sui ricavi. Male anche Walt Disney, che paga il fatto che Lone Pine Capital LLC abbia ridotto la sua esposizione azionario nella prima societa’ di intrattenimento al mondo. Ancora peggio fa ExOne, penalizzata dal rosso registrato nel primo trimestre.

In ambito valutario l’euro -0,29% a $1,2880 dopo i dati negativi provenienti dal fronte macro europeo; cambio dollaro yen +0,15% a JPY 102,50. Euro/franco svizzero +0,17% a CHF 1,2511.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,54% a $93,70 al barile. Oro -0,80% sul Comex a $1.413,10 l’oncia.