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Wall Street negativa: sempre più paura su sviluppi in Grecia

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New York – Wall Street termina la seduta in ribasso. Crescono i timori degli investitori sulla possibilità che la Grecia possa a breve dichiarare il default sul debito. In aggiunta, segnale di incertezza lanciato dalla Federal Reserve, con i membri votanti sempre più discordi sul proseguimento o meno del programma di acquisti di asset.

In chiusura il Dow Jones scende di 97,33 punti (-0,76%), a quota 12.780,95 punti, mentre il Nasdaq fa -16 punti (-0,55%), a 2.915,83. Male anche lo S&P500, che perde -7,27 punti (-0,54%), a 1.343,23.

Il fattore Grecia è un determinante market mover: il sentiment positivo viene smorzato dalle indiscrezioni secondo cui i leader europei starebbero prendendo in considerazione la decisione di rimandare gli aiuti ad Atene. Tali timori hanno già avuto ripercussioni sull’euro, crollato fino a $1,3066. L’euro cala anche nei confronti dello yen a JPY 102,45, mentre il rapporto dollaro/yen a 78,42.

Nel frattempo, sale il termometro della tensione in Europa: Atene sbotta e arriva a lanciare un avvertimento all’Europa, che sa di minaccia.

Contrastati inoltre i dati arrivati dal fronte macro degli Stati Uniti: senz’altro positiva la pubblicazione dell’indice manifatturiero di NY, che sì è rivelato ben superiore alle attese, balzando a febbraio a 19,5 punti. Non convincente invece la produzione industriale, rimasta praticamente invariata a gennaio (anche se il dato precedente è stato rivisto notevolmente al rialzo).

Nelle ore precedenti i futures sui mercati americani avevano guardato positivamente alla Cina, che ha confermato la disponibilità ad agire per contrastare la crisi del debito in corso nell’Eurozona.

Ma la tragedia greca torna a farla da padrona, se si considera poi che oggi è stato anche annullato il meeting atteso in giornata a Bruxelles tra i ministri delle Finanze europei. C’e’ stata piuttosto una videconferenza, per discutere sul secondo pacchetto di aiuti.

Occhi puntati sui titoli bancari, dopo i buoni risultati di BNP Paribas. Vira in negativo Bank of America -2,51%. Tra i finanziari occhio a Hartford Financial Services Group +2,32%, dopo che la società ha confermato la proposta del guru degli hedge fund John Paulson di procedere a una operazione di spin off.

In calo Apple -2,31%, dopo aver superato anche la soglia dei $520.

L’indice Usa S&P500 si trova distante appena l’1% dai massimi toccati nove mesi fa, a quota 1.363,61, i livelli più alti dal giugno 2008. Il listino ha registrato un ottimo inizio di 2012 (+7,4%), con l’economia Usa che sino ad ora ha mostrato segnali di ripresa, e sulla scia di maggiore ottimismo per una soluzione alla crisi in corso nell’eurozona.

Intanto Byron Wien di Blackstone Group afferma che potrebbe ulteriormente rivedere al rialzo le stime sullo S&P. Presidente della divisione di servizi di consulenza di BlackRock, Wien aveva già affermato a gennaio che lo S&P avrebbe potuto superare quota 1.400 nel corso di quest’anno. Oggi, nel corso di una intervista a Bloomberg, ha sottolineato che lo S&P potrebbe fare ancora meglio. “La soglia di 1.400 è stata fissata quando il mercato agli inizi dell’anno era a 1.250, ed era un target ragionevole, ma anche moderato”, che potrà essere ulteriormente superato.

Riguardo alle notizie aziendali, sotto accusa un analista di Goldman Sachs nel comparto tecnologico, per aver rilasciato informazioni confidenziali a degli hedge funds, secondo quanto riporta il Wall Street Journal.

Avrebbero raggiunto una fase di stallo i negoziati tra Yahoo e Alibaba, secondo quanto riportato da Reuters, che cita delle fonti interne alla vicenda. Yahoo cede l’1,59%.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio avanzano a quota $101,80 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scambiano a $1.728,10 l’oncia. Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in ribasso all’1,927%.