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Wall Street inchiodata, alert vendite da Intel

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New York – Wall Street chiude piatta la migliore settimana da giugno scorso. Il Dow Jones sale dello 0,10% a 13.305,63 punti, il Nasdaq avanza dello 0,02% a 3.136,42 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,40% a 1.437,91 punti. Ma gli indici Usa restano, come ieri, ancora ai massimi di 4 anni, al livello pre-crisi.

La seduta odierna e’ stata condizionata dal dato più importante del mese, quello relativo al mercato del lavoro degli Stati Uniti. Che la crescita dei nuovi posti di lavoro fosse rallentata, ad agosto, gli analisti lo avevano previsto. Tuttavia, il rallentamento è stato più marcato, come ha messo in evidenza il rapporto sull’occupazione. Leggi Usa: creati solo 96 mila posti lavoro, disoccupazione 8,1%. Non solo, anche i numeri di luglio sono stati rivisti al ribasso.

ASCOLTA INTERVENTO BILL GROSS. Gross, co-fondatore di Pimco, fondo obbligazionario numero uno al mondo, afferma che a questo punto la Fed invierà “forti segnali” la prossima settimana, in occasione della riunione del Fomc, il suo braccio di politica monetaria. Secondo Gross, la Fed ha tutti i motivi per lanciare ulteriori misure di quantitative easing e potrebbe anche estendere il proprio impegno a lasciare i tassi sui fed funds al minimo storico fino al 2015.

In più, è vero che il tasso di disoccupazione è sceso dall’8,3% precedente all’8,1% confermandosi meglio delle stime. Ma la sua flessione deve essere imputata soltanto alla minore partecipazione dei cittadini americani alla ricerca di un’occupazione, che sta diventando sempre più frustrante. Il tasso rimane inoltre superiore all’8% dal febbraio del 2009: si tratta della fase più duratura dal 1948.

Operatori intimoriti dai fondamentali della congiuntura Usa si rifugiano sull’oro, che schizza immediatamente al rialzo dopo la pubblicazione del dato, volando fino a $1.740 l’oncia, al massimo da marzo. Acquisti anche sui Treasury, considerati anch’essi un bene sicuro. Il Dollar Index, che monitora la performance del dollaro rispetto a un paniere di sei valute principali, scende al minimo da maggio.

Wall Street vede comunque lo S&P 500 al massimo dal gennaio del 2008, ovvero degli ultimi quattro anni. A questo punto la parola passa alla Fed.

“Il rapporto relativo all’occupazione è deludente e spinge la Fed ad adottare ulteriori manovre di quantitative easing – ha commentato a Bloomberg Chad Morganlander, gestore di fondi presso Stifel Nicolaus, fondo con sede nel New Jersey – Non si tratta di numeri proprio negativi, ma ci sono pochi segnali positivi e il trend è deludente. Il dato manca di quegli elementi che sono necessari per far ripartire sul serio l’economia Usa”. S&P 500 +14% da inizio 2012 sulle scommesse degli operatori riguardo alle mosse di Bce e Fed.

Mercati rimangono sostenuti dalle ultime parole di Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, che ieri ha lanciato il tanto atteso programma di acquisti di bond Eurozona, per cercare di contrastare la speculazione e la crisi in corso nell’Eurozona. L’effetto Draghi è tuttora visibile nelle borse europee, con Milano in solido rialzo.

Tra le storie societarie, Amazon, con la società che annuncia l’assunzione di 2.000 dipendenti nel Regno Unito nei prossimi due anni per consolidare la sua posizione nel Paese. Nella giornata di ieri presentato un nuovo e-reader e tablet, andando dunque a intaccare con più forza il dominio di Apple.

Crolla Audience con -68,19% dopo che la società ha annunciato di non credere che Apple utilizzerà il suo processore per i prossimi telefonini di nuova generazione.

Tra i titoli, in generale, male Kraft Foods -4,80%, Hewlett Packard -1,11%, e Intel -3,24%. Tra le blue chip salgono Bank of America +3,82%, Caterpillar +3,92%, Alcoa +2,40%. Le quotazioni di Intel scontano l’annuncio del colosso dei chip, che ha tagliato le stime sul fatturato del terzo trimestre fiscale, affermando che le vendite si attesteranno a $13,2 miliardi “più o meno $300 milioni”, contro le precedenti attese di un fatturato tra $13,8 e $14,8 miliardi. Cali nel settore tecnologico anche per Pandora -17,65%, Nvidia -4,44%.

In ambito valutario, l’euro in rialzo sul dollaro a $1,2788 (+1,27%). Rapporto dollaro yen -0,98% a JPY 78,08, mentre euro/yen +0,30% a JPY 99,88%.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,27%, a quota $95,28 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.741 l’oncia (+2,05%). Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in forte calo, -4,03%, all’1,60%.

ECCO PERCHE’ BERNANKE AGIRA’

I DIECI TITOLI TOP

COMMENTO EL-ERIAN