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Wall Street in calo, la Fed non rassicura affatto: vendite

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New York – Wall Street ha chiuso in calo, con lo S&P500 in ribasso -0,44% e il Nasdaq a -0,68%. Le minute della Federal Reserve confermano che nel meeting di aprile la banca centrale americana ha discusso di come la politica fiscale in atto potrebbe incidere sulla ripresa. Possibili ulteriori stimoli.

Nella prima parte della sessione gli investitori avevano accolto con favore i dati arrivati dal fronte economico relativi ai nuovi cantieri di aprile e alla produzione industriale..

In generale, gli investitori cercano di lasciarsi alle spalle il caos politico della Grecia, che sta portando i cittadini a correre agli sportelli per prelevare i loro risparmi.

I mercati americani guardano al recupero delle borse europee e allo smorzarsi delle tensioni sul mercato dei titoli dei debiti sovrani, sia dopo la buona asta francese che a seguito dell’elogio dell’Fmi rivolto all’Italia.

Detto questo, Wall Street sembra concentrata oggi sulle notizie di casa. Guardando agli indicatori economici resi noti, buone notizie dal fronte edilizio, con i nuovi cantieri saliti del 2,6% su base annua, a un valore migliore delle stime, a fronte però di una flessione dei permessi di costruzione, che sono scesi dal massimo in quasi quattro anni testato nel mese di marzo.

“Ci troviamo in un momento in cui intravediamo piĂą luce e meno tunnel – ha commentato in ogni caso in una intervista a Bloomberg Michael Gapen, economista senior presso Barclays Capital , a New York – Le costruzioni residenziali non rappresentano piĂą un freno per l’economia e continueranno a contribuire alla crescita”.

Sorprendente inoltre il balzo della produzione industriale, piĂą del doppio rispetto alle attese, ovvero pari a +1,1% rispetto a +0,5% atteso. Il dato ha segnato il rialzo piĂą sostenuto dal dicembre del 2010.

Da segnalare che l’indice S&P 500 ha perso 2 punti percentuali negli ultimi tre giorni, causa i timori su un’eventuale uscita dall’euro della Grecia. Attesa a questo punto per le ore 20, quando il Federal Open Market Committee, ovvero il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, pubblicherĂ  le minute dell’ultimo meeting del 24 e 25 aprile.

Intanto l’euro recupera terreno e, dopo essere sceso a $1,2694, valore minimo dal 17 gennaio, guadagna lo 0,12%, a quota $1,2745, salendo sullo yen con +0,32% a JPY 102,41. Rapporto dollaro/yen in aumento dello 0,20% a JPY 80,35.

Tra i titoli, bene i finanziari, con JPM +1,49%, Citigroup +1,08%, Bank of America +1,23%, American Express +1,02%. Il settore in generale è positivo, con l’indice Financial Select Sector SPDR che mette a segno un rialzo dello 0,76%. Sul fronte dei semiconduttori, bene l’indice Philadelphia Semiconductor Index, che avanza di mezzo percentuale circa. Nel settore tecnologico, vanno meglio i titoli del comparto media, come LinkedIn +2,30%, Zynga +2,69%, Yelp +1,15%, Groupon +6,49%, nell’attesa dell’Ipo di Facebook.

Tra le storie societarie di rilievo, J.C. Penney cede -15%, dopo aver registrato perdite nel primo trimestre e un calo del fatturato oltre le attese, -20% a $3,15 miliardi.

In rialzo General Motors +3,95%, dopo che gli ultimi dati resi pubblici da Berkshire Hathaway, la societĂ  del leggendario investitore Warren Buffett, hanno confermato un investimento oltre i 10 milioni di titoli.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio arretrano dello 0,76%, a quota $93,27 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.550,40,70 l’oncia (-0,43%). Si smorzano dunque le perdite sulle materie prime. Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in rialzo all’1,805%.