Mercati

Wall Street: Goldman Sachs rialza target sull’S&P 500 a 6.500 punti

Dopo il sell-off delle ultime settimane, causato dalla bomba dazi sganciata dal presidente Usa Donald Trump, i mercati riprendono fiato e tornano a correre.

E gli addetti ai lavori, forti degli ultimi numeri, fanno stime molto ottimistiche sul futuro, Tra questi  Goldman Sachs che ha rivisto al rialzo le sue previsioni per l’indice S&P 500, portandole a 6.500 punti nei prossimi 12 mesi, rispetto alla precedente stima di 6.200 punti (quotazione attuale di 5.844 punti). Un potenziale rialzo dell’11%.

Un aggiornamento quello della banca d’affari che riflette l’effetto positivo dell’accordo tra Stati Uniti e Cina sulla riduzione dei dazi, accordo che ha finito per alimentare l’ottimismo riguardo alla crescita economica e all’ipotesi di evitare una recessione, con buona pace dei mercati.

Wall Street: prospettive di crescita, ma con cautela

Secondo il team di strateghi di Goldman Sachs, guidato da David Kostin, l’indice S&P 500 potrebbe registrare un guadagno dell’11% rispetto alla chiusura di lunedì. Tuttavia, gli analisti invitano alla prudenza: i multipli di mercato sono già elevati e persistono incertezze legate al possibile rallentamento della crescita economica e degli utili aziendali, fattori che potrebbero frenare ulteriori aumenti.

Goldman Sachs individua opportunità interessanti nel settore tecnologico, dove le principali società potrebbero trarre vantaggio dalla distensione commerciale. Tuttavia, le prospettive generali di profitto restano eterogenee. La banca prevede che nel 2025 le tariffe rimarranno significativamente più alte rispetto al 2024, un elemento che potrebbe comprimere i margini di profitto in diversi settori.

In questo contesto, la raccomandazione di Goldman agli investitori è quella di puntare su aziende con forte potere di determinazione dei prezzi, ovvero capaci di trasferire l’aumento dei costi ai clienti finali, mantenendo così inalterati i margini operativi.

Rischio recessione in calo

Un altro elemento significativo è la riduzione della probabilità di recessione negli Stati Uniti, che Goldman Sachs ha abbassato dal 45% al 35%. Si tratta della prima grande banca d’investimento a rivedere al ribasso questo dato, alla luce della recente tregua tariffaria con la Cina che ha contribuito a rasserenare il clima economico globale.

In aggiunta, Goldman ha ritoccato verso l’alto le previsioni di crescita del PIL statunitense per il 2025, portandole dall’0,5% all’1%. Questo scenario più favorevole modifica anche l’outlook sui tassi d’interesse: la banca ora prevede tre tagli da parte della Federal Reserve tra il 2025 e il 2026, con il primo previsto a dicembre di quest’anno e i successivi a marzo e giugno del prossimo.

Infine, Goldman sottolinea che la motivazione dei futuri tagli ai tassi si sta spostando da una logica di “assicurazione” contro il rallentamento a una fase di normalizzazione della politica monetaria, grazie a una crescita più resiliente, a un tasso di disoccupazione che sale meno del previsto e a una minore urgenza di intervento da parte della banca centrale.