Società

Wall Street estende i rialzi, occhi sulla Grecia e sull’Italia

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New York – I listini azionari estendono i guadagni della prima mattinata, con gli investitori che sono sempre piu’ ottimisti sull’esito del voto del Parlamento greco sul nuovo piano di austerita’, indispensabile perche’ Atene riceva gli aiuti di Ue e Fmi. Ma le incertezze riguardanti la ripresa economica globale non sono certo sparite.

I deputati si esprimeranno domani su un pacchetto da 78 mliardi di euro sulle misure di privatizzazione e di austerity. Il voto sull’implementazione di tale misure si terra’ il giorno dopo. Se l’esito dovesse essere negativo, secondo gli analisti la Grecia potrebbe fallire, facendo scoppiare una crisi in Europa e un credit crunch simile a quello visto in occasione del crack di Lehman.

In ambito di notizie societarie in Usa i fari sono puntati su Nike, dopo che i conti fiscali del gruppo di abbigliamento sportivo hanno fatto meglio delle attese. Nel quarto trimestre gli utili netti si sono attestati a $594 milioni, ovvero $1,24 per azione, mentre il fatturato e’ cresciuto del 14% a quota $5,77 miliardi. Gli analisti si aspettavano in media un risultato di $1,17 per azione per quanto riguarda i profitti e $5,53 miliardi sul fronte dei ricavi.

Sul fronte macro dati a luci ed ombre in Usa: la fiducia dei consumatori e’ calata in giugno, deludendo le attese, mentre in aprile i prezzi immobiliari hanno fatto registrare il primo incremento mese su mesi degli ultimi otto.

In Europa tra le borse peggiori Piazza Affari, che sconta alcuni dati economici negativi e i rendimenti del decennale saliti ai massimi di tre anni nell’ultima asta di bond. Si parla inoltre anche di dimissioni di Tremonti e questa indiscrezione soprattutto allarma gli investitori. Oggi e’ il giorno della verita’ per la manovra finanziaria da 43 miliardi di euro, la cui distribuzione sara’ non omogenea nel corso dei prossimi tre anni.

Tre miliardi nel 2011, cinque nel 2012, 20 nel 2013 e 15 nel 2014. I sacrifici, quindi, arriveranno tra il 2013 e il 2014. Le elezioni politiche si terranno non oltre il 2013, quindi in sostanza la proposta di Tremonti rimanda le misure più pesanti al prossimo Governo, qualunque esso sia, cercando di godere adesso della fiducia dei mercati a fronte di una manovra così pesante. Come sara’ garantito il reperimento delle risorse si sapra’ per certo soltanto con la presentazione ufficiale del testo.

Nessun aiuto arriva dalle aste dei Btp, che hanno avuto come esito quello di vedere i rendimenti decennali avvicinarsi sempre più alla soglia del 5%, che era stata testata tra l’altro ieri nel mercato fuori aste. In generale, si continua ovviamente a guardare alla Grecia, visto che il Parlamento si prepara a esprimersi sulle misure di austerity proposte dall’esecutivo.

L’Italia rimane l’altra osservata speciale, complici i vari rumor che continuano a sussegguirsi sui mercati: ieri si è parlato di un possibile dowmgrade di Fitch. Grande attenzione all’asta dei Btp in calendario nella giornata di oggi, dopo l’esito di ieri.

E’ stato proprio il Wall Street Journal a riportare nella giornata di ieri le dichiarazioni di Padhraic Garvey, strategist di ING, secondo cui Fitch “potrebbe essere la prossima (agenzia) a sferrare un pugno contro l’Italia”, e potrebbe decidere anche “di agire direttamente con un downgrade”. La dichiarazione di Garvey è arrivata dopo l’esito dell’asta italiana che, sebbene sia stata caratterizzata da una buona domanda da parte degli investitori, ha visto salire in modo notevole i costi di finanziamento del debito. I timori hanno portato ieri i rendimenti decennali a salire fino al 5%.

Sempre a proposito dell’Italia, ha fatto parlare l’articolo del Financial Times sul rischio relativo alla stabilità finanziaria.

Sul fronte delle commodities, i futures con consegna agosto sul petrolio salgono dell’1,27% a $91,76 al barile. I contratti analoghi sull’oro sono invece in progresso di $8 a 1.504,4 l’oncia. E’ la prima volta nelle ultime quattro sedute che il metallo prezioso guadagna terreno. Ieri toccati i minimi dal 20 maggio a quota $1.490,80.

Sul fronte valutario l’euro sale sui mercati newyorchesi a $1,4313 (+0,27%), mentre il dollaro e’ sceso ai nuovi minimi di sempre contro il franco svizzero a 0,828. Quanto ai Treasury, i rendimenti del decennale sono in rialzo di 2,9 punti base a quota 2,956%.