(Teleborsa) – Wall Street procede sui livelli della vigilia a metà seduta, tentando, a fatica, una rimonta che riesce a mala pena ad azzerare le perdite dell’avvio per due indici su tre. Ad appesantire subito la borsa americana ci ha pensato la delusione sul rapporto degli occupati ADP che, svelato prima dell’apertura delle contrattazioni, è scivolato ben al di sotto delle stime degli analisti che invece lo avevvano previsto in salita. Il dato precede il tasso di disoccupazione he verrà pubblicato venerdì, quando i mercati saranno chiusi per il Good Friday. Anche i dati sul Chicago PMI di marzo non ha aiutato a risollevare l’humor degli investitori. L’indice destagionalizzato si è attestato infatti a 58,8 punti, dai 62,6 del mese precedente, risultando così al di sotto delle attese che indicavano una discesa più contenuta a 61 punti. In salita, invece, gli ordini all’industria che crescono dello 0,6% meglio delle attese che li volevano a +0,5%. Sul mercato valutario, il dollaro quest’oggi deve chinare la testa nei confronti della moneta unica che risale quota 1,35 dollari. In recupero il prezzo del petrolio che scambia ben oltre gli 83 dollari al barile, dopo che d’oltreoceno, sono state diffuse le scorte settimanali di greggio. Secondo l’EIA, divisione del Dipartimento dell’Energia americano, le scorte di petrolio nella settimana al 26 marzo 2010, sono in aumento di 2,9 mln a 354,2 mbg. Il Dow Jones mostra un ribasso dello 0,15% a 10891,55 punti, l’S&P500 lima dello 0,02% a 1173,01 punti ed il Nasdaq uora è sulla parità a quota 2410,67. Dal fronte societario, giornata positiva per Honeywell che sale di oltre un punto e mezzo percentuale. Ad innescare gli acquisti sul titolo la revisione al rialzo delle previsioni sugli utili per il primo trimestre che la società ha divulgato ieri in serata. Dalla parte delle vendite Rite Aid che scivola di quasi otto punti percentuali. A penalizzare le azioni della società framaceutica i risultati del quarto trimestre in cui la società ha riportato un rosso di di 208,4 milioni di dollari o 24 centesimi per azione, rispetto alla perdita di 2,29 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti stimavano una perdita di 20 centesimi.
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