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Wall Street chiude il floor, da lunedì le operazioni saranno solo elettroniche

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Il Coronavirus mette a tacere anche Wall Street. Il New York Stock Exchange ha deciso di chiudere temporaneamente il suo trading floor, affidandosi nelle prossime settimane esclusivamente alle contrattazioni elettroniche.

Una decisione scattata dopo che due operatori sono risultati positivi al COVID-19. Il floor, dopo una disinfezione straordinaria, rimarrà aperto fino a fine settimana per consentire ai broker di pianificare e organizzare il lavoro e la serrata inizierà da lunedì 23 marzo.

“I trading floor su azionario e options verrano temporaneamente chiusi”, ha affermato il gruppo con un comunicato, spiegando che la misura è a scopo precauzionale a tutela dei dipendenti dalla pandemia di coronavirus.

E’ la prima volta che il floor del Nyse viene forzatamente evacuato mentre le contrattazioni possono proseguire ugualmente, appunto in forma elettronica.

Il direttore del Nyse Stacey Cunningham ha tuttavia spiegato che le contrattazioni non verranno affatto interrotte, rallentante o danneggiate, respingendo suggerimenti di una fermata temporaneamente e totale dei mercati.

“Gli americani hanno bisogno di avere accesso ai loro investimenti”, ha detto. “Tutti i mercati del Nyse continueranno a funzionare con orari normali nonostante la chiusura dei trading floor”, ha aggiunto.

In passato il Nyse aveva chiuso i battenti, fermando gli scambi, durante la Seconda Guerra Mondiale e all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001.

Prima di Wall Street, lo scorso 12 marzo hanno chiuso i battenti il Chicago Mercantile Exchange e il Chicago Board of Trade. Qualche giorno dopo, stessa sorte è toccata al Cboe Global Markets

La chiusura può avere un rilievo anche sul fronte del business per il Nyse: nonostante gran parte degli scambi già avvenga interamente per via elettronica, il 20% del volume del mercato deriva ancora dalla presenza fisica di operatori sul parterre.