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WALL STREET: ANCORA VENDITE SUI LISTINI AMERICANI

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Ancora una seduta negativa per i mercati americani, condizionati da un nuovo rally del petrolio e dalle cattive notizie provenienti dal fronte societario. Il Dow Jones ha ceduto l’1.08% chiudendo la giornata a 9894, bel al di sotto della soglia psicologica dei 10.000 punti. L’S&P500 ha chiuso in calo dello 0.93% a 1103 e il Nasdaq ha lascaito sul terreno lo 0.91% a 1903.

Le cifre non brillanti finora emerse dai bilanci societari, i dati fiacchi dal fronte economico e le preoccupazioni sul prezzo del petrolio sono i principali elementi che hanno messo sotto pressione i listini azionari.

Anche oggi riflettori puntati sul petrolio. Il Dipartimento dell’Energia americano ha reso noto che la settimana scorsa le scorte di petrolio e quelle di benzina sono aumentate rispettivamente di 4.2 e 1.2 milioni di barili. In calo, invece, le scorte di distillati, che hanno segnato una flessione di 2.5 milioni di barili a 120.9 milioni.

Gli operatori attendevano con particolare apprensione questo ultimo dato poiche’ fa riferimento alla disponibilita’ di gasolio per il riscaldamento. La flessione evidenziata quest’oggi alimenta le preoccupazioni che l’offerta potrebbe essere inadeguata a soddisfare la domanda.

Immediate le ripercussioni sui mercati energetici. I future sul greggio con scadenza novembre si sono spinti al nuovo massimo storico di $54.77 al barile, per poi ripiegare in misura in chiusura a quota $54.74.

Non hanno contribuito a migliorare l’umore degli operatori gli ultimi dati sull’andamento dell’economia reale. Nel mese di agosto il deficit della bilancia commerciale Usa e’ salito del 6.9% (in misura superiore alle attese) a $54 miliardi.

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione la settimana scorsa sono salite di 15.000 unita’ a quota 352.000. Le stime erano per un valore di 340.000. Il mercato del lavoro si conferma ancora una volta l’anello debole della ripresa americana. A settembre, infine, i prezzi import (escluso componenti petrolifere) sono saliti dello 0.1% e quelli export (escluso componenti agricole) dello 0.2%.

Passando al settore societario, sono state nel complesso incoraggianti (ma non esaltanti) le notizie sugli utili. Il colosso bancario Citigroup ha pubblicato profitti trimestrali in aumento del 13%, un livello superiore alle attese del mercato. Il fatturato, tuttavia, e’ calato rispetto al trimestre precedente. Bank of America, terzo societa’ bancaria Usa, ha realizzato una crescita dei profitti del 29%, favorita dall’acquisizione di FleetBoston.

Nokia, n.1 al mondo dei cellulari, nel terzo trimestre ha registrato un calo degli utili ma un aumento del fatturato. Per il quarto trimestre il gruppo prevede EPS in linea con le stime degli analisti. Il titolo e’ in rialzo nel preborsa.

La notizia delle indagini avviate dal procuratore generale di New York, Eliot Spitzer, ha messo sotto pressione i titoli assicurativi. Spitzer ha citato in giudizio per frode Marsh & McLennan, la piu’ grande societa’ di brokeraggio assicurativo. Secondo quanto riportato da alcune fonti, altre azioni legali potrebbero potrebbero essere intraprese contro AIG, Hartford Financial e ACE Ltd.

Delle trenta societa’ che compongono il Dow Jones i maggiori rialzi li hanno realizzati Exxon Mobil, McDonald’s, Boeing e Merck. Guidano la classifica delle perdite General Motors, AIG, Hewlett Packard e JP Morgan Chase. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, hanno chiuso in rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ attestato al 4.01% contro il 4.08% della chiusura di mercoledi’. L’oro ha guadagnato $6.90 a $419.50 all’oncia e il dollaro viene scambiato a 1.2392 contro l’euro.

Per un commento operativo su indici, settori e titoli, vedi
l’aggiornamento
di meta’ sessione, curato da Marco
Bonelli
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