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WALL STREET ANCORA FREDDA, PESA RIALZO DEI TASSI

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Seduta piatta per la Borsa di New York. Il timore di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che aveva provocato martedi’ il netto calo di Wall Street, si è fatto sentire anche mercoledi’ in coda al dato sull’inflazione, salito a sorpresa, a marzo, oltre le attese degli analisti.

L’aumento dello 0,5% – superiore allo 0,3% stimato dagli esperti – accresce infatti le probabilità che la Federal Reserve elevi il costo del danaro a breve termine: una prospettiva poco gradita dagli investitori i quali – pur non bersagliando di vendite la seduta – hanno praticamente lasciato invariati gli indici, con il Dow Jones che ha ceduto lo 0,03% a 10.377,95 punti, lo S&P 500 lo 0,11% a 1.128,17 punti e il Nasdaq lo 0,26% a 2.024,85 punti.

Intanto il prezzo dei bond Usa continua a scendere, il Treasury a 10 anni, che aveva innescato martedi’ il ribasso dell’equity, ha perso 3/32esimi, con il rendimento ancora in rialzo del 4.36%.

Il volume al New York Stock Exchange ha superato gli 1,5 miliardi di azioni passate di mano, con i titoli in calo che hanno battuto quelli in crescita per 7 a 2. Sul Nasdaq, sono state scambiate circa 1,8 miliardi di azioni, i titoli in calo battono quelli in rialzo per 3 a 2.

Molti trader prevedono alti e bassi nei prossimi giorni, anche perche’ la situazione “tecnica” non e’ fantastica. Il Nasdaq e’ andato brevemente sotto la media mobile a 50 giorni di quota 2016.37, che rappresenta la resistenza dell’indice, per poi recuperare (per i dettagli di analisi tecnica vedi in Target News, riservato agli abbonati a INSIDER). Anche l’indice S&P 500 e’ andato sotto la sua media mobile a 50 giorni.

In ogni caso la preoccupazione per una possibile stretta della Federal Reserve, in aggiunta alle cattive notizie che arrivano costantemente dall’Iraq, ha fatto deragliare una seduta che, dopo un’apertura in rosso aveva mostrato qualche voglia di ripresa.

Tra i singoli titoli, al suono della campanella di fine scambi, bene si sono comportate l’azienda chimica DuPont, avanzata del 3% dopo aver comunicato un utile trimestrale sopra le attese e la produttrice di motociclette Harley-Davidson, salita del 6,9% (anch’essa in coda a conti brillanti). Maluccio invece sono andate le finanziarie Citigroup e Bank Of America (malgrado una trimestrale rosea) in calo, rispettivamente dello 0,4% e dello 0,5%.

Debole il comparto tecnologico, per via del colosso dei microchip Intel. La casa californiana – che ieri ha presentato la trimestrale – ha lanciato un allarme-ricavi per il secondo trimestre, il che ha fatto regredire il titolo dell’1%. Sulla sua scia, frenate per Cisco (-1,5%) e, soprattutto, Ipix (-29,1%) (per decine di titoli BUY sul Nasdaq e sul Nyse, studiare Titoli Caldi e Target News, riservato agli abbonati a INSIDER).