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Wall Street al top: indice Dow Jones sfiora 14.300

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NEW YORK (WSI) – Dopo un avvio sprint, Wall Street ha prima rallentato la corsa, e poi ha ripreso il rialzo dopo le 2:00pm ora di New York, passata la comunicazione del Beige Book della Federal Reserve, decisamente mediocre ma incapace di fare danni in borsa, visto che il mercato e’ comunque drogato da colossali ondate di liquidita’ della Banca Centrale Usa. Il Dow Jones ha superato il record storico raggiunto nella giornata di ieri (nell’intraday è stata superata la soglia dei 14.300 punti per la prima volta in assoluto). A fine seduta il Dow Jones mostra una crescita dello 0,30% a 14.296 punti. In lieve rialzo lo S&P’s 500, che segna un moderato +0,08% a 1.514 punti. Segno meno invece per il Nasdaq, che nel finale scivola dello 0,07% a 3.222 punti.

L’economia americana continua a crescere “a un passo tra modesto e moderato” e, mentre il mercato immobiliare residenziale “si rafforza”, è stato registrato un rallentamento delle vendite al dettaglio. E’ quanto si legge nel Beige Book, il rapporto sull’economia americana che la Federal Reserve pubblica ogni sei settimane e che ha messo in evidenza “miglioramenti del mercato del lavoro”. Non ha dunque avuto un impatto eccessivamente negativo l’aumento della pressione fiscale arrivato a inizio anno nell’ambito dell’accordo per evitare il fiscal cliff. Troppo presto invece per determinare l’effetto dei tagli automatici della spesa, scattati lo scorso 1 marzo.

Ci si chiede però fino a che livello Wall Street potrà continuare ad avanzare, aiutata dalle manovre di quantitative easing della Fed.

[ARTICLEIMAGE] Tra gli analisti serpeggia il timore di una prossima battuta di arresto dell’economia, che potrebbe avere effetti negativi sul fronte della redditività. “Dopo aver segnato un’accelerazione tra il terzo e il quarto trimestre, la crescita degli utili dello S&P’s 500 potrebbe segnare un temporaneo rallentamento nel primo trimestre” ha dichiarato a questo proposito Nick Raich, CEO della Earning Scout, società di ricerca indipendente.

Non solo. Da un grafico pubblicato oggi dal Wall Street Journal emerge che il merito del recente rally si deve principalmente all’impennata di 5 azioni: in pole position Ibm (+147%), che dai minimi del 9 marzo 2009 ha contribuito per un totale di 942 punti. Seguono Caterpiller (+507,56 punti), 3M (+393,81 punti), Chevron (+456,63 punti) e United Technologies (+ 413,32 punti).

Una certa cautela è forse d’obbligo, visto che alcuni tra i guru di Wall Street più ascoltati al mondo, come Warren Buffett e George Soros stanno uscendo invece dall’azionario.

Dal fronte macro, pubblicati il rapporto sui nuovi posti di lavoro nel settore privato. L’istituto ADP, societa’ leader nella gestione in outsourcing delle buste paga, ha rilevato un rafforzamento della ripresa del mercato occupazionale Usa. Nel mese di febbraio, creati 198mila nuovi posti. Un numero superiore alle attese degli economisti (165/170mila). Rivisto al rialzo anche il dato del mese di gennaio che sale da 192mila a 215mila.

Per qaunto riguarda il Dow, la performance dell’indice ha dato una spinta anche ai mercati globali, tanto che l’indice di riferimento dell’azionario mondiale, l’MSCI All-Country World Index, è salito per il terzo giorno consecutivo, attestandosi al massimo degli ultimi quattro anni e mezzo.

Intanto il presidente americano Barack Obama cerca di risolvere la questione dei tagli automatici alla spesa pubblica scattati lo scorso 1° marzo cercando di convincere i Repubblicani a siglare un accordo bipartisan per la riduzione del deficit, che includa aumenti delle tasse e tagli ad alcune spese.

Il Dax di Francoforte viaggia ai massimi in cinque anni e anche lo Stoxx Europe 600 continua a oscillare attorno al record degli ultimi quattro anni e mezzo, sebbene oggi alcuni mercati europei, in primis l’Italia, optino per una sorta di attendismo.

In ambito valutario, l’euro +0,26% a $1,3037; dollaro/yen +0,14% a JPY 93,41.

I commodities, i futures sul petrolio +0,01% a $90,44 al barile, mentre le quotazioni dell’oro +0,39% a $1.581 l’oncia. Tassi decennali sui Treasuries +1,09% all’1,92%.