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WALL ST: STOP AL RALLY, PESANTE IL NASDAQ -4.14%

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Dopo il forte rally registrato in avvio di settimana, sul mercato azionario americano sono tornate a prevalere le vendite. Gli operatori hanno preferito cosi’ intascare parte dei recenti guadagni, e cio’ era in parte prevedibile dopo la corsa di oltre 400 punti messa a segno dal Dow Jones lunedi’ e soprattutto in seguito alla migliore performance degli ultimi 5 anni registrata nella settimana precedente. Tuttavia, gli ultimi, deludenti outlook societari hanno segnalato un ancora lungo periodo di difficolta’ per l’economia, offrendo un motivo in piu’ agli investitori per alleggerire i portafogli dalle azioni. Il Dow Jones ha ceduto il 2.50% a 9033, l’S&P500 il 3.08% a 955, il Nasdaq e’ arretrato del 4.14% a 1696.

L’ansia degli investitori sembra comunque essersi ridotta rispetto allo scorso mese, quando l’ondata di vendite aveva messo in ginocchio le borse di tutto il mondo. La risposta congiunta del governo americano e dei Paesi europei relativa all’intervento sul sistema finanziario attraverso l’investimento diretto negli istituti bancari ha allentato alcune tensioni sulla crisi del credito. Nel tentativo di lubrificare ulteriormente il sistema monetario, la Federal Reserve e’ intervenuta nuovamente in giornata con il lancio di uno strumento che le consentira’ di acquistare i ‘commercial paper’ dei fondi comuni.

Gli analisti hanno comunque ammonito sul fatto che i mercati azionari saranno interessati ancora da un’elevata volatilita’ prima di rientrare in una fase di stabilizzazione. Il ‘credit crunch’ ha iniziato solo ora a manifestare i primi effetti sull’economia reale, sui profitti aziendali e sulla spesa dei consumatori. Utilizzando le stime sui cicli economici, gli analisti di JP Morgan prevedono che il potenziale di un’espansione delle attivita’ societarie sia pari solo ad un misero 6%.

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A registrare la peggiore performance in giornata e’ stato il comparto tecnologico, indebolito dalle trimestrali di Sun Microsystems e Texas Instruments. La prima ha annunciato una forte perdita nel primo trimestre fiscale, accompagnata da massicce svalutazioni; il colosso dei chip per la telefonia, il cui titolo e’ piombato ai minimi di 5 anni, ha riportato utili peggiori delle attese ed emesso un outlook poco incoraggiante a causa di un calo negli ordinativi. Anche il produttore di periferiche per computer, Logitech, ha diffuso numeri inferiori alle stime degli analisti. Dopo la chiusura delle borse occhi puntati sui numeri delle aziende hi-tech Yahoo! e Apple.

Tra i componenti del Dow Jones, non e’ riuscito a rispettare le attese il gigante chimico Du Pont, Caterpillar, il colosso dei macchinari per le costruzioni, ha riportato un EPS di 2 centesimi inferiore al consensus; risultati migliori delle stime invece per la societa’ di carte di credito American Express e per la casa farmaceutica Pfizer: la prima ha riportato un rialzo del 24% dei profitti, per l’altra gli utili sono triplicati rispetto allo scorso anno.

Nel comparto dell’auto, vendite su Ford Motor in seguito alle dichiarazioni di Kirk Kerkorian che sarebbe intenzionato a liberarsi interamente della quota detenuta nel gruppo per puntare su altri settori.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico nuovo tonfo del petrolio. I futures con consegna novembre, all’ultimo giorno di scambi, hanno ceduto il 4.5% a $70.89 al barile. Sul valutario, debole anche l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3051. In ribasso l’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno ceduto $22.0 a $768.00 l’oncia. In progresso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.7030% dal 3.8860% di lunedi’.

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