Mercati

Volatilità ai minimi, consigli tecnici per i trader

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LEGNANO (WSI) – “Tempi duri dunque per i trader, con volatilità ai minimi e market mover pressoché assenti dal calendario economico.” Questa frase era racchiusa all’interno dell’introduzione del Morning Adviser di ieri mattina e la sua riproposizione non vorrebbe sfociare in ripetitività se non fosse che in questo momento i mercati finanziari non ci offrono, non solo un’aspra battaglia tra compratori e venditori al fine di determinare nuovi equilibri di prezzo, ma neanche particolari spunti di riflessione.

L’euro ancora forte

Il recente periodo di forza reale e percepita dell’euro a partire da circa metà luglio è stato caratterizzante del mercato valutario e non solo. Questo parte da un miglioramento circa le prospettive per l’euro (view alla quale non ci allineiamo) e relativi flussi di liquidità verso l’azionario del Vecchio Continente.

La ricerca infatti di aziende sottovalutate all’interno del panorama europeo è appetibile per gli investitori in cerca di rendimenti alti, o meglio, di rivalutazione dei propri capitali; la percezione appare perciò essere quella per la quale vadano scovate buone opportunità per destinare la propria liquidità, opportunità suffragate da ottimismo e idea di crescita che da diverso tempo non si avvertivano in Europa. Evidentemente vi sono ostacoli non da poco ed è su questi che noi poniamo forti interrogativi.

In prima istanza la rielezione del Cancelliere tedesco Angela Merkel è un chiaro ed evidente segno della continuità delle politiche comuni caratterizzate da rigore fiscale, austerity e concentrazione quasi esclusiva sull’aspetto del risanamento dei conti pubblici; politiche delle quali hanno beneficiato la Germania e altri stati in posizione fiscale di forza, ma non certo molti paesi come quelli cosiddetti periferici.

Ai primi infatti il problema di euro forte non si pone, per gli altri è un ostacolo non da poco per la ripresa di competitività. A chiosa va però detto che, nel rapporto tra euro e dollaro americano, tanto per citare il cambio valutario più importante, avrà un ruolo decisivo la Fed dalla quale dipende il destino dei prossimi rapporti di forza tra valute: il dollaro in ogni caso tornerà a riapprezzarsi laddove ci dovessero essere, seppur progressive, delle graduali riduzioni degli attuali piani di stimolo monetario.

Spunti per la giornata

Dopo esserci gettati, anche se per poco, in riflessioni di più ampio orizzonte temporale, vale la pena tornare a focalizzarsi sugli aspetti più attuali della giornata di contrattazioni sui mercati che ci apprestiamo a vivere, sebbene verosimilmente priva di soprese clamorose. Dal punto di vista dei quadri tecnici dei diversi strumenti finanziari che seguiamo, abbiamo assistito ieri a quelle che possiamo definire correzioni tecniche delle tendenze di fondo.

L’eurodollaro è un caso emblematico e, dopo essersi portato sotto l’1,35, laddove i supporti dovessero confermare la loro tenuta, è plausibile attendersi una graduale ripresa del movimento rialzista verso i massimi relativi.

Lo stesso si può dire per i dollari australiano, neozelandese e canadese nei confronti del biglietto verde, così come della sterlina britannica che ha ripiegato e consolidato in area 1,60.

L’azionario, in particolare quello americano, ha anch’esso attraversato una buona correzione tecnica in ottica di riprese bullish sull’appiattimento dei minimi sui punti di supporto di maggior rilievo, mentre il fronte equity europeo è apparso ancora più sostenuto e offre la verosimile opportunità di rivedere nuovi massimi. Tutto ciò all’interno di un calendario macro che non vedrà nella mattinata release degni di nota, se non dati di importanza medio-bassa che riguarderanno il Regno Unito alle 10.30.

Più rilevanti invece le pubblicazioni delle 14.30 su Ordinativi di Beni Durevoli USA e soprattutto su Vendita di Nuove Abitazioni delle 16, dato sensibile in ottica Quantitative Easing e “tapering” (ricordiamo che la Fed acquista 40 miliardi di dollari al mese di MBS, titoli di credito immobiliare su mutui garantiti da ipoteca).

QUADRO TECNICO

EurUsd: come accennato in precedenza, ci troviamo all’interno del canale rialzista che contiene il prezzo a partire dallo scorso 9 Settembre e ancor più precisamente in una precisa correzione ribassista che proprio in area 1.3475 vede la confluenza grafica di livelli statici e dinamici in grado di poter far ripartire il prezzo al rialzo.

Il primo superamento al rialzo di 1,35 potrebbe essere funzionale in questo senso, con contestuale superamento della media mobile esponenziale a 21 periodi sul grafico a 4 ore e manifestazione della divergenza inversa rialzista tra prezzo e oscillatore stocastico. Il mancato superamento di 1,35 potrebbe invece essere segno della prevalenza della tendenza al ribasso con 1,3450 come primo supporto che, dove violato, condurrebbe senza troppi ostacoli ad area 1,34.

UsdJpy: ancora estremamente confusa la situazione del cambio che continua a non avere una precisa direzionalità e che può essere funzionale ad un trading di breve. La figura tecnia di riferimento resta il canale discesista che vede in 98,45 il primo livello interessante di supporto. Oltre quest’ultimo ci potrebbe essere buono spazio per scendere verso l’ambizioso 97,80. Il pivot daily rappresenta il valore mediano e, dove superato al rialzo e previa la violazione della figura ribassista, potrebbe indurre ad operazioni lunghe per 99,10 seguito dall’area compresa tra 99,35 e 99,50.

EurJpy: la figura di riferimento resta il canale rialzista attivo dallo scorso 6 settembre, contenuto a sua volta nel più ampio canale rialzista valido ormai da oltre 3 mesi. Sul grafico a 4 ore sussistono dei presupposti ribassisti con la media a 21 periodi che funge da valida resistenza dinamica per la ripresa del supporto a 132,65. 131,85 potrebbe essere il punto di attrazione dei prezzi in caso di rotture ribassiste. E’ forte ad ora la resistenza di 133 che, solo se superata, può portare il prezzo a 133,60 prima e 134 poi.

GbpUsd: il cambio è ancora contenuto nella macrofigura rialzista valida da inizio luglio, mentre ha ceduta sui supporti la microfigura in essa contenuta sulla congiunzione di minimi e massimi crescenti a partire dalla seconda settimana di settembre. Su questa si è sviluppata a sua volta una figura di correzione ribassista sempre evidenziabile graficamente come un canale ribassista. Sul 4 ore assistiamo alla possibilità di una divergenza rialzista regolare con lo stocastico la cui efficacia passa però dal superamento della media mobile a 21 periodi a 1,6015. 1.6075 in questo caso il primo obiettivo. Interessante lo scenario in vendita laddove dovesse cedere il livello di 1,5965, per l’ampio spazio che potrebbe starci fino a 1,5880. Ricordiamo però che la volatilità ridotta fa’ di questo scenario il meno probabile.

AudUsd: la figura di riferimento resta il canale ribassista di correzione, rispetto al canale rialzista attivo sul cambio dalla fine del mese di agosto e violato in maniera decisa solo questa settimana. La media mobile esponenziale a 21 periodi sul grafico a 4 ore è ora un ottima resistenza dinamica per pensae di vendere con 0,9350 e 0,9320 come target. Da questi punti si ripropongono invece le possibilità di acquisto per un ‘ottica più ampia di contenimento della prezzo all’interno della figura, violabile solo a partire dal superamento di 0,9415. 0,9460 in questo caso il riferimento.

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