(9Colonne) – Caracas, 5 giu – Il problema dei sequestri rappresenta una vera e propria piaga per la comunità italiana in Venezuela, che vive ormai in perenne stato di allarme. Il quotidiano italiano “La Voce” oggi riporta il bilancio fornito dall’ambasciata d’Italia di Caracas. “Tre concittadini – si legge nell’articolo – sarebbero attualmente in mano dei rapitori: si tratta dell’imprenditore Giuseppe Mannina (si sarebbero avuti contatti con i rapitori, ma non si sa niente di più), un giovane scomparso l’anno scorso nello stato Barinas e l’ormai storico caso di Ornella Ferranti, scomparsa da oltre due anni in una zona ai confini con la Colombia. Fino a pochi giorni fa – scrive ancora il quotidiano italiano pubblicato in Venezuela -, era nelle mani dei rapitori anche un giovane italo-venezuelano di cui non sono state fornite le generalità, liberato il 29 maggio nello stato Yaracuy. La famiglia non ne ha denunciato il sequestro e l’ambasciata, di conseguenza, ha potuto fornire solo un limitato appoggio. Si pensa che sia stato pagato il riscatto. Un’altra novità di queste ultime ore sono le risultanze dell’esame del dna sulla salma di Vito Rocco, che ne hanno confermato l’identità”. In totale sarebbero dieci i connazionali sequestrati in Venezuela dall’inizio del 2007. Per fronteggiare questa critica situazione, nei giorni scorsi Fedenaga, l’associazione nazionale degli allevatori, ha annunciato la creazione di una Fondazione per aiutare le vittime dei sequestri, riprendendo, ricorda la Voce, “un’iniziativa analoga lanciata dalla comunità italo-venezuelana, che il primo maggio ha inaugurato la Fivavis (Fundación Italovenezolana de asistencia a las victimas de secuestro)”.
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