Economia

Variante Delta e lo spettro di nuovi lockdown: le prime reazioni nell’Ue

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In Europa il ritmo dei contagi da Covid-19 sta risalendo rapidamente a causa della più contagiosa variante Delta. Secondo lo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), tasso dei contagi è passato in una settimana da 38,6 a 51,6 casi ogni 100.000 persone. La previsione è che si arrivi ai 90 casi ogni 100.000 individui entro quattro settimane.

In alcuni Paesi l’impennata dei casi ha già giustificato la reintroduzione di alcune misure anti-contagio: è quanto accaduto in Olanda, dopo i casi giornalieri decuplicati a quota 7mila dopo due settimana di riapertura totale. In Portogallo l’ingresso per ragioni turistiche nel Paese deve essere accompagnato dalla prova di avvenuta vaccinazione o di tampone negativo. A Cipro, poi, sono stati fissati nuovamente dei tetti al numero di persone ammesse nelle strutture alberghiere e nei luoghi d’intrattenimento.

Quanto è concreto il rischio che, su ampia scala, possano tornare nuovi lockdown a causa della variante Delta? “Non vediamo una tendenza verso nuove restrizioni… ne vediamo una verso l’allentamento nei paesi importanti”, ha dichiarato il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, precisando che le previsioni dell’esecutivo Ue sulla crescita non incorporano gli effetti negativi di una nuova ondata di Covid. Dopo un calo del Pil comunitario del 6,2% nel 2020, la Commissione europea ha innalzato le previsioni sul rimbalzo al 4,8% per l’anno in corso.

Anche il governatore della Banca di Spagna, Pablo Hernandez de Cos ha chiarito che le previsioni sulla crescita attuali sono “basate sull’assunto che la crisi sanitaria sarà finita dopo l’estate” e che il giro d’affari turistico spagnolo recupererà già quest’anno metà del suo valore pre-Covid. “Rimangono incertezze in merito alle misure di contenimento che le muove varianti potrebbero rendere necessarie”, ha precisato de Cos.

Per il momento, però, prevalgono le buone notizie sull’efficacia dei vaccini, quantomeno nel ridurre significativamente le probabilità di ricovero ospedaliero. “Grazie ai rapidi progressi nella vaccinazione”, ha dichiarato ad esempio Kallum Pickering, economista di Berenberg, “riteniamo ancora improbabile che i paesi debbano nuovamente imporre serie restrizioni all’attività economica per contenere i rischi medici”.