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Valutario: la moneta su cui essere rialzisti

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LEGNANO (WSI) – Nessuna novità rilevante sul fronte macro se non dalle Banche Centrali, grandi protagoniste di queste ore. C’è chi riesce a far muovere la propria valuta dalla parte desiderata (pronunciata chiaramente in pubblico) e chi no. O forse sì.

RBA: Stevens e il dollaro australiano

Di fronte ad una delle poche economie che può essere valutata in base ai fattori macroeconomici, a differenza di quanto sta accadendo nel resto del mondo, il governatore della Reserve Bank of Australia non si nasconde e dichiara apertamente che la propria valuta appare sopravvalutata se si va a considerare il ruolo della divisa nella crescita economica. Ieri si è addirittura parlato di essere “open minded” (ossia aperti a tutto) affrontando l’argomento interventismo da parte della banca Centrale, al fine si ottenere una valuta più debole. Noi, per il momento, ragionando sul medio periodo, continuiamo ad essere sostanzialmente bullish sul dollaro australiano a causa del fatto che i rendimenti offerti a livello di tassi sono comunque positivi e rimarranno in questo territorio a lungo, con altre valute che offriranno tassi vicini allo zero, ma nel breve, continueremo a venderlo se si creeranno le possibilità di farlo.

BCE: Draghi smentisce

Dopo i rumor circolati circa la possibilità di vedere i tassi sui depositi tagliati dello 0.1%, Draghi ha prontamente smentito le voci che hanno fatto scendere l’euro dandoci conferma di come l’istituto di Francoforte non sia alla ricerca (purtroppo, aggiungiamo noi e se potessimo, lo scriveremmo a lettere cubitali) di una svalutazione della moneta unica europea. Probabilmente la Germania non è ancora abbastanza soddisfatta dei danni che sta creando all’intera unione europea ed il presidente dell’istituto di Francoforte non tarda a seguire una linea che è chiaramente supportava per la moneta unica europea.

Nessun dato a parte il Canada

Oggi non avremo nessuna pubblicazione di rilievo, se non i dati sull’inflazione canadese e sulle loro vendite al dettaglio. Valuteremo attentamente i livelli tecnici dal punto di vista operativo ed eviteremo di cercare qualsiasi correlazione sia intermarket che intramarket, curando con occhi attenti le borse americane che quatte quatte si sono riportate vicino ai livelli di massimi assoluti dopo le correzioni (che abbiamo così catalogato) dei giorni scorsi.

QUADRO TECNICO

EurUsd: Sopra 1.3465 i prezzi hanno raggiunto, senza superare, l’area di 1.3485 che risulta in test nel momento in cui scriviamo. E’ possibile valutare la formazione di una potenziale divergenza ribassista su un grafico orario, tenendo conto che a livello di price action pura, se il mercato dovesse superare l’area di 1.3495 potremmo assistere a tentativi di accelerazione verso 1.3515, ultimo livello da valutare come resistenza e che se superato di almeno una decina di punti potrebbe portare ad accelerazioni verso 1.3550.

UsdJpy: rotto 100.90 il mercato ha raggiunto quota 101.35, esattamente a metà della zona di target ipotizzata in 101.30/40 ieri. Siamo ora in correzione e dobbiamo curare, a nostro parere, l’area passante tra 100.90 e 100.65 come supporto dove pensare ad acquisti di dollaro, tenendo conto che un ritorno sotto area 100.60 potrebbe rappresentare uno spunto ribassista che potrebbe comunque non portare ad estensioni oltre 100.40.

EurJpy: L’avevamo definito come un quadro tecnico non dei migliori e così è stato, con le resistenze passanti per 135.50 che non hanno tenuto e con i prezzi che superato 135.60 hanno raggiunto e sorpassato il livello di potenziale target posto a 136.00. Siamo ora sopra la media oraria a 21 periodi, che insieme a 135.85 potrebbe rappresentare un buon supporto per pensare ad acquisti di euro che se dovesse superare quota 136.80 potrebbe cominciare a puntare area 137.50. Sotto 135.65 è possibile aspettarsi tentativi di discesa verso 135.40 ed in estensione 135.15.

GbpUsd: ottima tenuta dei livelli di supporto per la sterlina che ha raggiunto nuovi massimi relativi consolidando a quota 1.6200. Ci troviamo ora sopra la media a 21 periodi, che insieme a 1.6170 potrebbe rappresentare una buona area di supporto sulla quale valutare acquisti di pound, tenendo conto che un superamento ribassista di area 1.6145 potrebbe portare a tentativi di discesa verso 1.6110. In caso di tenuta dei supporti è possibile attendersi lo sforamento di 1.6200 con 1.6225 come livello sul quale valutare eventuali approfondimenti verso 1.6250.

AudUsd: i rimbalzi correttivi non sono avvenuti (quindi l’area che curavamo per vendere l’australiano passante per 0.93 ¼ non è stata raggiunta in mattinata). Il superamento di 0.9250 però ha fornito possibilità operative buone, con il mercato che ha raggiunto e superato quota 0.922. Ci troviamo ora sotto la media a 21 periodi che insieme al livello trigger visto ieri potrebbe rappresentare una buona resistenza sulla quale pensare di vendere nuovamente l’australiano, con 0.9275 come area sulla quale valutare eventuali riacquisti per un mercato che potenzialmente potrebbe girare a rialzo nel breve periodo, con potenziali target subito dopo il 0.9300.

Ger30 (Dax): buona risalita del Dax che si è riportato vicino ai massimi assoluti. Quest’oggi è possibile curare eventuali estensioni sopra i massimi, da cogliere comunque come strategia difensiva su eventuali vendite sui massimi per sfruttare il buon R/R offerto, con target potenziali verso 9,190.

XauUsd (Oro): minimi post FOMC raggiunti anche ieri dal metallo giallo. Ci troviamo ora nei pressi della media a 21 oraria che insieme a 1,250.00 potrebbe rappresentare una buona resistenza sulla quale pensare a nuove vendite. Sopra 1,252.70 il mercato potrebbe tentare correzioni verso 1,258.40, mentre si rende necessario il superamento di 1,234.80 prima di pensare ad estensioni ribassiste.

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