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Usa: Pil +2% in III trimestre, meglio delle stime

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New York – Nel terzo trimestre del 2012, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti ha segnato un tasso di crescita superiore alle previsioni, pari a +2%, sulla scia della ripresa delle spese per consumi e anche della maggiore solidità dell’attività edilizia. E’ quanto risulta dai numeri preliminari diffusi dal dipartimento del Commercio Usa, a cui seguiranno due revisioni.

Il consensus di Bloomberg aveva previsto una crescita +1,8%, rispetto a +1,3% precedente. Gli analisti di Briefing erano per un rialzo +1,9%.

Guardando alle componenti dell’indicatore, da segnalare che le spese per consumi, che hanno l’impatto maggiore sulla performance del Pil, sono cresciute +2% nel periodo compreso tra luglio e settembre, rispetto a +1,5% del trimestre precedente. Le vendite finali su base reale dei beni e servizi Usa sono avanzate +2,1%, contro +1,7% del secondo trimestre.

Focus sulle spese federali, che sono balzate +3,7%, al tasso record dalla metà del 2009. Gli investimenti nel settore immobiliare sono volati +14,4%. Le importazioni nette sono scese -0,2%; le esportazioni hanno segnato una flessione più pesante, -1,6%.

Gli investimenti delle imprese al di là del settore residenziale sono calati -1,3%, al tasso maggiore dalla fine del 2009.

L’inflazione misurata dall’indice dei consumi PCE è salita +1,8%, e +1,3% su base core, escludendo l’incidenza dei prezzi dei beni energetici e alimentari. I redditi disponibili +2,6%, ma in calo rispetto a +3,8% del secondo trimestre. Il tasso di risparmio in ribasso al 3,7% dal 4%.

“L’economia sta crescendo, ma a un ritmo debole – aveva detto in una intervista a Bloomberg Nigel Gault, responsabile economista presso IHS Global Insight a Lexington, Massachusetts, prima della pubblicazione del rapporto – Abbiamo una crescita moderata nelle spese per consumi, mentre uno dei settori più disastrati, quello immobiliare, sta recuperando terreno”.