Valentino, Ferragamo, Tod’s e Geox guardano con attenzione al mercato Usa e alla crescita nella prima economia al mondo. L’obiettivo, spiega l’amministratore delegato di Valentino, Stefano Sassi, nel corso di una tavola rotonda organizzata per l’Italian Investor Day di Borsa Italiana, è “arrivare a un fatturato per il marchio di 400 milioni di euro in 3-4 anni, forse più quattro, dai 250 milioni attuali”. Il gruppo, che “ha tutte le competenze per prendere brand e rilanciarli (“lo abbiamo fatto con Hugo Boss e Valentino”), non esclude di crescere negli Usa. Al momento, “la grande opportunità è lo sviluppo del marchio Valentino e il legame con lo stilista, Valentino Garavani”. Quanto a Ferragamo, la previsione per il mercato Usa “è di crescere a doppia cifra nei prossimi tre anni”. Negli Stati Uniti, spiega l’amministratore delegato, Michele Norsa, “abbiamo 21 negozi e in tre anni ne apriremo cinque-sei all’anno, iniziando a esplorare anche il Midwest”. Sulla quotazione, Norsa dice che “ci stiamo preparando. I tempi non saranno brevi, ma negli Usa molti ci dicono che diventare una public company sarebbe un successo”. Il peso degli Stati Uniti sui ricavi del gruppo marchigiano, spiega ad esempio il direttore finanziario di Tod’s, Emilio Macellari, dovrebbe passare “dall’attuale 11 per cento al 15-18 per cento” atteso nei prossimi 5 anni. “Siamo fiduciosi – aggiunge – sul fatto che Tod’s possa avere gli attuali livelli di crescita, visto che generiamo molta più cassa (100 milioni di euro, ndr) di quella di cui abbiamo bisogno per investire”. Quanto a Geox, i ricavi degli Usa “sono il 3 per cento del totale, ma vogliamo portarli al 10 per cento”, dice Luciano Santel, numero uno della finanza della società veneta.
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