Società

Usa: generazione di “narcisi ossessionati dal successo”

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ROMA (WSI) – Mai come oggi le giovani generazioni di americani sono ossessionate dal culto della propria immagine. Prima è stato il giornalista David Leonhardt del New York Times a fare l’identikit del nuovo scansafatiche americano. Ha sottolineato che nel corso degli ultimi 12 anni, gli Stati Uniti sono passati dall’avere la percentuale più alta di lavoratori nella fascia di età fra i 25 e 34 anni a una delle più basse fra le economie del mondo più ricche.

Tanto che l’editorialista del quotidiano americano concludeva il suo articolo chiedendosi: “Perché non hanno più così fretta di finire gli studi?” Una spiegazione ha cercato di darla il settimanale Time. Ha sbattuto in copertina il ritratto dei “Millennials”, ossia la generazione di coloro che sono nati fra il 1980 ed il 2000 optando per il titolo “Me Me Me generation“.

Dall’inchiesta è, infatti, emerso che ci troviamo di fronte a giovani che guardano a tal punto a se stessi da non sentire di aver bisogno di nessun altro. L’incidenza del disturbo del narcisismo sulla personalità è quasi tre volte più elevato fra le persone che hanno 20 anni rispetto a quelle che si trovano nella fascia di età più matura, sui 65 anni, secondo il National Institutes of Health.

In questo panel il 58%, ossia la parte del leone, si scopre che è appannaggio degli studenti universitari. In totale, hanno calcolato i ricercatori, in America oggi si trovano 80 milioni di persone ossessionate dal successo.

Gli psicologi sottolineano come la generazione “Millennials” si senta onnipotente grazie ad una tecnologia cresciuta assieme a loro che gli consente di competere contro tutto e tutti. Se le generazioni precedenti attraversavano fasi di dubbi e anche di paura, adesso i giovani americani appaiono più pigri, sicuri di sè e capaci di rivendicare qualsiasi diritto. Hanno cambiato pelle, ma forse solo per nascondere di più la loro vulnerabilità.