New York – Shock dal mercato del lavoro degli Stati Uniti. Nel mese di maggio, sono stati creati infatti solo 69.000 nuovi posti di lavoro, rispetto ai +77.000 di aprile (dato ampiamente rivisto al ribasso dal precedente +115.000 inizialmente reso noto). Lo ha comunicato il dipartimento del Lavoro Usa.
Il dato è stato decisamente inferiore alle previsioni, in quanto gli analisti avevano stimato un rialzo di 150.000 unità. In crescita all’8,2% il tasso di disoccupazione: sorpresa negativa anche in questo caso, visto che il consensus aveva previsto un tasso stabile all’8,1%.
Reazione negativa dei mercati, il dato era atteso con molta trepidazione dopo la carrellata di indicatori macro negativi arrivati sia dal fronte europeo che da quello cinesi, e i mercati speravano che un suo eventuale miglioramento avrebbe potuto confermarsi market mover positivo per l’azionario. E’ successo invece esattamente il contrario.
Il ritmo della crescita dei nuovi posti di lavoro è stato il più basso in un anno; il tasso disoccupazione è inoltre salito in quanto è aumentato il numero di persone che si sono messe alla ricerca di un posto di lavoro. Il tasso di partecipazione è aumentato di fatto a maggio al 63,8% dal 63,6% precedente.
“La crescita robusta dell’occupazione, a cui abbiamo assistito all’inizio dell’anno, si è chiaramente smorzata – ha commentato Ellen Zentner, economista senior presso Nomura Securities International a New York, prima della stessa diffusione del rapporto – I piani relativi all’occupazione sono stati interrotti, considerato l’outlook sempre più incerto”.
Il tasso di disoccupazione rimane così al di sopra ancora al di sopra dell’8%, dal febbraio del 2009: si tratta della serie più lunga dal 1948. Rivisti inoltre al ribasso anche i dati di marzo: in questo caso la creazione di nuovi posti di lavoro è stata pari a 143.000 e non di 154.000 come inizialmente reso noto.
Sono giorni che dal fronte economico degli Stati Uniti arrivano dati niente affatto confortanti: nella giornata di ieri, a sorprendere in negativo, è stata la prima revisione del Pil Usa del primo trimestre. La crescita del prodotto lordo americano è stata rivista infatti in calo a +1,9% da +2,2% inizialmente reso noto.
Il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro era poi stato anticipato dalle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione balzate a 383.000, peggio delle stime.
Male anche il Chicago Pmi, che misura lo stato di salute dell’attività manifatturiera dell’area di Chicago.
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