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UNA NUOVA ONDATA DI IPO PREVISTA PER IL 2000

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Il mercato dovrebbe venire inondato presto da nuove matricole di borsa.

Secondo IPO+Aftermath Fund di Renaissance Capital, ci sono circa 165 offerte iniziali d’acquisto gia’ pronte in lista d’attesa e ogni giorno ne vengono aggiunte di nuove.

Sembra quindi che, nonostante la volatilita’ del Nasdaq, il 2000 potrebbe seguire le orme del 1999, anno in cui le Ipo hanno superato ogni precedente record.

E, a parere degli analisti, le categorie che hanno fatto la parte del leone lo scorso anno, continueranno a prevalere.

In testa, naturalmente, sono i tecnologici.

Dopotutto Steve Case, Ceo di America Online (AOL) ha appena dichiarato che la rivoluzione Internet e’ solo iniziata.

Ma quale tipo di tecnologia compreremo?

Sicuramente, apparecchiature di collegamento all’Internet.

A tastare il terreno sara’ per prima la Ipo della divisione Palm Computing di 3Com (COMS), produttrice del Palm Pilot, il computerino portatile.

Se il leader dei mini ”organizzatori” dovesse avere successo sul mercato, altre societa’ potrebbero procedere con lo spin off delle loro divisioni ‘appliance’.

In programma c’e’ gia’ l’Ipo di Netpliance che ha lanciato sul mercato “l’i-opener”, un computer che si collega in rete al tocco di un pulsante.

L’apparecchio non ha molte altre funzioni, ma costa solo 199 dollari.

Un altro nome che circola e’ poi 724 Solution.

Vedremo anche gli ‘application service providers’, o ASP, societa’ che affittano software attraverso l’Internet.

L’idea e’ quella di far risparmiare denaro al consumatore e di non appesantirne l’hardware con eccessivi programmi.

Le-Ellen Spellman, vice presidente di J.P. Morgan, prevede che questa sara’ una delle piu’ grandi categorie di Ipo dell’anno.

La piu’ grossa societa’ del settore ancora in mani private e’ Corio.

Un’altra categoria che ha registrato successo l’anno scorso era quella delle B2B, ovvero ‘business to business’, societa’ che vendono l’un l’altra servizi e prodotti sull’Internet.

Sia Henry Blodget di Merrill Lynch, che ha portato sul mercato molte di queste societa’, che Goldman Sachs, prevedono che la storia nel 2000 si ripetera’.

Goldman Sachs in particolare stima che il fatturato delle B2B passera’ dai 114 miliardi di dollari del 1999 al trilione e mezzo di dollari entro il 2004: una crescita annua del 67,5%.

La banca d’affari suggerisce alcuni nomi: NetBuy nel campo dell’elettronica, SciQuest in quello della chimica, FastParts per l’automobilistico e Neoforma per la medicina.

SciQuest e Neoforma stanno gia’ per lanciare l’Ipo.

Altri nomi da tenere d’occhio sono quelli di due societa’ in fase di Ipo: B2bstores.com e LinuxOne che, pero’ offrono semplicemente copie di piattaforme esistenti.

David Menlow, presidente di IPOfinancial pensa che questo tipo di offerte iniziali possano, in realta’, intralciare il mercato.

I titoli legati al programma Linux sono pero’ impazziti nel 1999 e potrebbero fare altrettanto quest’anno.

Per il momento e’ andata pubblica solo Caldera, e sara’ seguita a breve da CyberNet, ma i fan di Linux, quali Intel (INTC) e Dell Computer (DELL) continuano ad investire in startup.

LinuxCare, Newlix e Xlinux.com beneficiano dell’interesse, ma poiche’ il software e’ disponibile gratuitamente online, il settore e’ a grande rischio.

Un altro settore che non promette molto per quest’anno e’ quello delle vendite al dettaglio sull’Internet, con societa’ quali Buy.com, Pets.com e Webvan.

Al contrario, le Ipo di societa’ legate al genoma umano faranno faville. La mappa genetica e’ infatti quasi ultimata da parte di Celera Genomics (CRA) che come matricola del 1999 e’ cresciuta del 500%.
Quest’anno si potrebbe ripetere con Sequenom.

Gli analisti di Renaissance Capital sono certi che anche i capitalisti di ventura, i cosidetti ‘incubatori’, emergeranno come Ipo, proprio come hanno fatto Internet Capital Group (ICG), CMGI (CMGI) e Safeguard Scientific (SFE). Quest’anno dovrebbe essere la volta di Divine InterVentures.

Il Nasdaq, quindi, dovrebbe essere inondato da nuove societa’, anche straniere.

Gli investitori americani, infatti, sono aperti allo scambio culturale e, se l’anno scorso hanno acquistato China.com (CHINA) e l’indiana Satyam Infoway (SIFY), quest’anno dovrebbero essere pronti ad accogliere Ipo asiatiche e dall’America Latina.

Il mercato dovrebbe essere pronto a ricevere anche societa’ di apparecchiature per il networking che poi sono quelle che fanno funzionare l’Internet e Ipo delle divisioni wireless delle grandi societa’ di telecomunicazione, quali AT&T (T) e SBC Communications. Dobson Communications dovrebbe andare pubblica, cosi’ come NeoPoint, UTStarcom e Telaxis.

Gli spinoff non riguarderanno solo le societa’ di telecomunicazione.
Nonostante la nuova ondata di fusioni, infatti, le divisioni tecnologiche delle grandi societa’ cercano di approfittare della richiesta di titoli Internet.

Oltre a Palm, altri spinoff saranno il portale Alta Vista di CMGI, Istinet del gruppo Reuters (RTRSY), Visteon Automotive Systems di Ford (F), Global Center di Global Crossing (GBLX), Zentropy di Interpublic Group (IPG) e CareerMosaic di Omnicom (OMC).

A chiudere l’elenco delle Ipo saranno quest’anno societa’ ben stabilite quali le assicurative John Hancock e MetLife, che potrebbero aprire la via ad altre del settore e Krispy Kreme, nota per i suoi doughnut, le famose ciambelle fritte americane.