In questi giorni di enorme turbolenza dei mercati e attacchi speculativi contro il nostro paese, Wall Street Italia ha superato il mezzo milione di visitatori unici, grazie a una copertura degli eventi aggressiva ma rigidamente neutra, che i nostri lettori mostrano di apprezzare.
In questo scenario, proprio per offrire qualche strumento in piu’ rispetto ai siti tradizionali – seguendo il nostro motto “non smettere mai di capire” – da oggi introduciamo un nuovo indicatore: l’indice WSI ITA/USA, che esprime la differenza di rendimento tra i bond italiano e americano a 10 anni. Per chi investe in Europa, depandance della Germania e del suo forte bund, oltre al notorio spread Btp/bund e’ impossibile non fare valutazioni in tempo reale anche sugli Stati Uniti (dove del resto WSI ha sede) superpotenza con valuta, mercato (e ora debito) che condizionano nel bene e nel male il resto del mondo e la nostra malandata Ue+euro.
Con le borse asiatiche aperte (azionario ed euro in ribasso per la crisi PIIGS) lo spread WSI ITA/USA e’ stamattina a 285,7, cioe’ il Btp Italia a 10 anni rende il 2,857% piu’ del Treasury Usa a 10 anni. Il Btp e al 5,744%, il Treasury a 2,887%.
Cio’ conferma che:
1) Il mercato non da’ il minimo credito all’ipotesi di un default degli Stati Uniti per la famosa scadenza del 2 agosto, entro la quale il Presidente Obama e il Congresso Usa dovranno (e lo faranno) aumentare il tetto al debito pubblico federale oggi a $14,3 trilioni di dollari. Infatti il rendimento del bond che e’ il benchmark mondiale della superpotenza non e’ salito neanche un po’ e, anzi, ha accusato cali dei tassi nelle ultime settimane. Cio’ per le difficolta’ in cui versa l’economia degli Stati Uniti, e cioe’ crescita fiacca, alta disoccupazione, mercato immobiliare ancora imballato. Altra conferma della solidita’ degli Stati Uniti e della buona percezione di Washington da parte degli investitori globali, il prezzo del Treasury a 10 anni e’ a 101,27.
2) Il Btp Italia a 10 anni invece e’ a circa 1/4 di punto (0,25%) dal massimo storico toccato una settmana fa al picco dell’attacco spculativo contro l’Italia (pochi decimi sopra il 6,00%) e quota 5,744%, pur dopo l’entrata in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ieri, della manovra finanziaria da 79 miliardi in 3 anni. Cio’ significa che la tensione e la vigilanza del mercato sull’Italia rimangono molto alte, nella fase di pre-apertura delle borse europee e di Piazza Affari. Quel che e’ peggio, il prezzo e’ scivolato a 92.815 (e qui si spiega il calo dei titoli bancari in borsa).
3) Altra anomalia giudicata preoccupante, dagli investitori internazionali (e speculatori, ovvio) e’ che l’Italia continua a essere percepita da 10 giorni come piu’ a rischio rispetto alla vicina Spagna, nel breve termine. Il che ha aizzato ulteriormente hedge funds e banche globali. Infatti nelle famose pedine del domino PIIGS, l’ordine di caduta doveva essere: Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e semmai, ultima staccata, Italia. Invece il bond a 2 anni della Spagna sta mostrando il contrario, poiche’ rende stamattina il 4,045% mentre il Btp a 2 anni Italia rende il 4,157%. Questo rapporto deve assolutamente cambiare, perche’ Roma respiri.
PS: provate a spiegare questi quattro concetti a Bossi e al premier. Secondo noi difficilmente capiranno, considerate le condizioni mentali e incompetenza assoluta del bollito leader leghista, e l’incapacita’ biologico/mentale a gestire qualsiasi problema che non sia il suo personale, per il cavaliere di Arcore.