(Teleborsa) – Il volume degli aiuti offerti al settore finanziario durante la crisi (ottobre 2008-ottobre 2010). E’ quanto emerge da un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, ove risulta che gli aiuti corrisposti direttamente alle banche sono risultati pari nel 2009 a 1,1 trilioni di euro, mentre il grosso della somma (76%) è rappresentato da prestiti o garanzie statali a mantenere inalterati i finanziamenti interbancari, che avrebbe un impatto sulle finanze pubbliche solo se tali finanziamenti venissero richiamati. Escludendo gli aiuti connessi con la crisi, il totale del supporto offerto agli stati della UE risulta sostanzialmente in linea con quello degli anni precedenti e pari a 73,2 mld di euro, o lo 0,62% del PIL. A livello si singolo Paese, il Regno Unito è quello che ha ricevuto la parte maggiore degli aiuti con 850,30 mln di euro, seguito dall’Irlanda con 723,31 mld. La Germania ha ricevuto 592,23 mld e la Francia 351,10 mld, mentre all’Italia sono andati appena 20 mld di euro, attraverso i Tremonti bond. “La crisi finanziaria ha portato gli Stati membri ad impegnare ingenti somme di denaro per preservare la stabilitĂ finanziaria” ricorda il Vicepresidente della Commissione e responsabile della Concorrenza JoaquĂn Almunia, sottolineando “mentre gli aiuti al settore finanziario sono stati concessi in circostanze eccezionali e sotto specifiche regole, gli aiuti di stato al settore non finanziario sono rimasti sostanzialmente stabili. Un aspetto positivo è che, in tali circostanze, gli Stati membri hanno continuato ad orientare gli aiuti alla ricerca, alla protezione ambientale e verso altri obiettivi di interesse generale, quali creare crescita e posti di lavoro”.
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