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Ucraina: fermeremo il convoglio di camion russi

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KIEV (WSI) – Kiev teme che la Russia stia ingannando tutti con un cavallo di Troia. L’Ucraina non permetterà al convoglio di 280 camion russi che si sta avvicinando al confine di vagliare la frontiera.

L’Occidente teme che la missione di Mosca sia invece volta a innescare una rivoluzione nella parte Est del paese.

Il governo ucraino ha detto che considerà qualsiasi valico del confine come un atto di aggressione. In teoria i camion contengono 2000 tonnellate di aiuti da distribuire ai civili a Lugansk, città circondata dalle forze ucraine, ma il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CIRC) non ha potuto ancora controllare il contenuto dei carichi trasportati e ha riferito di non aver nulla a che fare con la missione.

La mancanza di chiarezza circa le intenzioni del Cremlino ha alimentato le preoccupazioni sulla reale natura dell’intervento. Si teme che la Russia possa usare la crisi umanitaria a suo favore, intervendo direttamente nel conflitto in corso da mesi tra ribelli filo russi e forze ucraine.

Intanto in Russia cresce la popolarità del leader autoritario Vladimir Putin. Se si andasse alle urne domenica prossima per eleggere il presidente, Putin potrebbe contare su una schiacciante vittoria con il 68% dei voti. A registrare un ulteriore consolidamento del sostegno all’attuale capo dello Stato russo è un nuovo sondaggio del Centro Levada, istituto demoscopico indipendente, pubblicato oggi dai media russi.

Il 52% di coloro che hanno deciso di votare alle prossime presidenziali ha indicato Putin come prima scelta tra i possibili candidati, spiega una nota a corredo del sondaggio. All’inizio dell’anno questo dato era del 23%, quindi il consenso elettorale per il presidente è più che raddoppiato sulla scia dell’annessione della Crimea e del braccio di ferro con l’Occidente sulla crisi ucraina.

Se poi, precisa il Centro Levada, ai consultati viene chiesto di indicare direttamente il loro candidato, allora Putin risulta all’82% come favorito. Un 18% dei consultati, invece, dice che non voterà e la stessa percentuale non trova “candidati degni” sulla scena politica russa.

Tra i possibili sfidanti, il leader del partito comunista Gennady Zyuganov si accredita al 7% delle intenzioni di voto, l’ultranazionalista Vladimir Zhrinovsky al 5%, il premier Dmitri Medvedev solo al 2%.