Economia

Tutto quello che c’e’ da sapere sul fondo salva stati

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Roma – I ministri delle Finanze dei paesi della zona euro discuteranno domani delle linee guida operative per l’Efsf, il fondo di salvataggio da 440 miliardi di euro, definendo come si dovranno utilizzare i nuovi poteri ad esso attribuiti.

Il fondo ha il potere ora di acquistare bond di paesi in difficoltà sui mercati primario e secondario, estendere le linee di credito precauzionali e erogare prestiti ai governi per lo scopo specifico di ricapitalizzare le banche.

Nonostante questi nuovi poteri siano stati già ratificati dai 17 paesi della zona euro, un accordo sulle linee guida è necessario perché il fondo possa nel concreto mettere in pratica queste operazioni.

Di seguito una sintesi delle linee guida operative, desunte da un documento ottenuto da Reuters.

INTERVENTO SU MERCATO BOND SECONDARIO

Per poter ottenere un sostegno dal fondo attraverso acquisti di bond sul mercato secondario un paese deve:

– avere un debito e una posizione del saldo con l’estero sostenibili;

– rispettare le regole Ue di bilancio oppure, se infrante, seguire le raccomandazioni dei ministri Ue per tornare in linea;

– avere un ‘track record’ sui prestiti a costi ragionevoli;

– osservare le raccomandazioni Ue sulla riduzione di eccessivi disequilibri macroeconomici, se presenti;

– non avere problemi di solvibilità delle banche.

Una volta che il Governo del paese ha formulato la sua richiesta di aiuto e che la Bce ha emesso un avviso che attesta eccezionali circostanze dei mercati, la Commissione e la Bce preparano un memorandum of understanding con il paese entro un paio di giorni.

Dopo che il fondo ha acquistato i bond può:

– rivenderli sul mercati se i prezzi salgono, dopo aver valutato se questo possa creare disturbo all’emissione del paese sul mercato primario;

– tenerli fino a scadenza, ma questo riduce la sua capacità di erogare prestiti;

– rivenderli al paese che li ha emessi per ridurre il peso del debito con cui il governo si deve confrontare;

– usarli in operazioni pronti contro termine con le banche commerciali.

INTERVENTO SUL MERCATO DEI BOND PRIMARIO

Il fondo potrà partecipare alle aste dei paesi che sono già coinvolti in un programma di prestiti di emergenza o che già hanno ottenuto linee di credito precauzionali.

Il denaro investito nei bond sarà parte del programma esistente nel suo complesso o della linea di credito.

L’intervento del fondo sarà a prezzi di mercato e principalmente verrà usato verso la fine del programma di aggiustamento per facilitare il ritorno del paese al mercato o come alternativa all’utilizzo delle linee di credito.

Il fondo normalmente non acquisterà più del 50% dei titoli emessi nell’ambito dell’asta. L’intervento avverrà solo se “una ragionevole partecipazione del settore privato a un tasso non eccessivamente superiore a quello di finanziamento del fondo se il Reference Funding Rate è possibile”.

“L’analisi se un tasso è eccessivo dovrà basarsi su una valutazione dei bisogni finanziari e del gap del paese nell’ambito di un monitoraggio complessivo, così come sulla valutazione delle condizioni correnti del mercato”, si legge nel documento.

PRESTITI PER RICAPITALIZZAZIONE BANCHE

Il fondo potrà erogare prestiti ai governi per ricapitalizzare le banche solo come soluzione di ultima istanza, cioè quando gli sforzi per raccogliere capitale da parte degli azionisti o del governo stesso saranno risultati vani.

Il capitale iniettato nell’ambito di questa ricapitalizzazione pubblica si aspetta sia della migliore qualità possibile e sarà nell’ambito di un piano di ristrutturazione, di taglia commisurata a quella dell’aiuto finanziario.

I prestiti del fondo saranno erogati soltanto ai paesi con una politica fiscale solida, che rispettano le regole di bilancio della Ue e che siano in grado di rimborsare il denaro. L’assistenza andrà solo alle istitutuzioni “rilevanti dal punto di vista sistemico”.

I prestiti dovranno essere in linea con le regole sugli aiuti di stato dell’Unione Europea.

L’ammontare delle iniezioni di capitale necessarie sarà determinato dalle authority nazionali, con il coinvolgimento degli organi di supervisione europei.

LINEE DI CREDITO PRECAUZIONALI

Il fondo potrà offrire linee di credito precauzionali di ammontare compreso tra il 2 e il 10% del pil del paese per aiutarlo a prevenire eventuali difficoltà finanziarie.

Ci saranno due tipologie di linee di credito: una linea di credito precauzionale condizionata (Pccl), basata sullo strumento flessibile di credito del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e una rafforzata (Eccl) basata sulla linea di credito precauzionale del Fmi.

Le linee di credito saranno offerte per un anno, con possibilità di estendere il periodo due volte per sei mesi ciascuna, ai paesi che rispettano le regole di bilancio dell’Ue o, se già infrante, seguano le raccomandazione dei ministri Ue per tornare in linea, osservano le raccomandazioni Ue sulla riduzione di eccessivi disequilibri macroeconomici, se presenti, e che non hanno problemi di solvibilità delle banche.

La linea di credito di tipo Pccl è basata esclusivamente su condizioni predefinite ed è limitata ai paesi della zona euro la cui situazione economico-finanziaria è solida e che si siano impegnati a mantenerla tale con politiche credibili.

L’accesso alla linea di credito del tipo Eccl è aperto agli stati membri della zona euro che abbiano una situazione economico-finanziaria solida ma che non rientrino in alcuni dei criteri di idoneità richiesti per il Pccl.