Economia

Tsipras, fine di un mito. Grecia a rischio elezioni anticipate

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ATENE (WSI) – La Grecia risprofonda nel caos e i cittadini ellenici potrebbero essere chiamati nuovamente alle urne per elezioni anticipate.

Le reti televisive greche hanno trasmesso occupando le frequenze, a fine anni Ottanta senza alcuna autorizzazione, continuando a lavorare pagando piccoli canoni ai vari governi che si sono succeduti nel tempo. Il governo di Alexis Tspiras ha così deciso di mettere all’asta le frequenze televisive: un’operazione da 250 milioni di euro conclusa un paio di mesi fa e che avrebbe garantito alle case elleniche di incassare oltre il previsto. Risorse che, nei piani di Tspiras, sarebbero state usate per finanziare iniziative sociali e dare una boccata d’ossigeno ad un sistema di welfare ormai dilaniato da ani di austerity.

Oggi il Consiglio di Stato greco boccia l’asta per le frequenze televisive, uno dei unti di forza del governo guidato da Alexis Tspiras, decretando così come incostituzionale la vendita a quattro gruppi del diritto a trasmettere sulla tv nazionale. Sarebbero due in particolare gli aspetti della vendita che non sarebbero andati già ai giudici: da una parte il fatto che l’asta fu affidata in toto al braccio destro di Tspiras, Nikos Pappas, e non ad un organo terzo e indipendente. Dall’altra che le frequenze vendute, quattro, erano un numero troppo limitato. Cosa succede adesso? Il governo dovrà restituire i soldi già incassati e tutto tornerà come prima.

“La decisione dei giudici riporta il paese nella vecchia situazione di illegalità e impedirà di mandare a scuola 15mila bambini e di assumere 4mila infermieri”

Così ha detto il portavoce del Governo  come riporta Repubblica. Un colpo basso quello della magistratura ellenica che potrebbe avere forti ripercussioni a livello politico visto che è saltato un pezzo del piano di Tspiras e lo stesso premier aveva affermato che la sentenza del Consiglio di Stato sarebbe stata vincolante. Elezioni anticipate all’orizzonte?