(Teleborsa) – Trichet ci riprova, tentando di rassicurare i mercati. Ma l’impresa si rivela ardua per il registra della Banca Centrale Europea, soprattutto in una fase in cui il pessimismo sembra prevalere nella comunità economica internazionale. I segnali giunti di recente dall’economia non lasciano molto spazio alla speranza, ma il numero uno dell’Eurotower sembra convinto a non farsi prendere in contropiede. “No. Non c’è il rischio di una seconda recessione” ha detto Trichet, intervenendo al Rencontres Economiques di Aix en Provence. Il dato è tratto. Anche dall’Europa giungono parole rassicuranti, come accaduto in Usa qualche tempo fa, quando il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, aveva escluso l’ipotesi di un double dip. Ma allora perchè i mercati sembrano scontare questa eventualità? E perchè c’è ancora un clima di sfiducia fra gli operatori di mercato? La risposta arriva direttamente dall’economia, dove la spesa e la fiducia dei consumatori resta sotto scacco e dove il mercato del lavoro continua a rappresentare il maggior limite alla ripresa. Un recupero dell’attività economica che appare ancora modesto a metà anno e dipinge un quadro in chiaroscuro dell’economia mondiale. Dagli Stati Uniti alla Cina non ci sono spunti per rallegrarsi, anzi… Ma l’Europa uscirà dalla crisi. La ricetta è sempre la stessa. Portare avanti le riforme strutturali ed agire sul controllo dei deficit pubblici. Nessuno stimolo dunque per il Vecchio Continente, stretto nella morsa di disavanzi ingestibili, che hanno colpito gli anelli più fragili della catena, rischiando di far “collassare” l’intera Zona Euro. La strenua difesa del Trattato ed una politica che non ammette errori da parte dei Paesi membri dell’Unione Monetaria completano il quadro. I meccanismi per far ripartire l’economia non sono, dunque, lo spreco e lo sperpero di risorse. Trichet torna a parlare di riforme strutturali per far ripartire il mercato del lavoro e favorire un recupero della spesa e della fiducia dei consumatori. Nessun centesimo in più verrà messo sul piatto dalla prostrata Eurozona…
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