Mercati

“Tobin Tax dannosa per i risparmiatori”

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Roma – Assosim e’ contraria alla Tobin Tax perche’ finisce “come sempre per penalizzare il risparmiatore”.

Per come e’ stata disegnata avra’ solo due effetti, secondo il presidente Michele Calzolari: “il primo di spiazzare la piazza finanziaria italiana ed europea a vantaggio di altri paesi. Infine e’ una tassa che cadra’ come al solito sul risparmiatore finale”.

La situazione sui mercati e’ sicuramente molto piu’ distesa rispetto a qualche mese fa grazie alle promesse di Mario Draghi. E’ stato sufficiente l’annuncio del banchiere per tranquillizzare i mercati, ma affinche’ l’effetto placebo sia duraturo sui mercati c’e’ bisogno di due condizioni.

“Innanzitutto ci deve essere un miglioramento dell’economia reale, che puo’ avvenire solo grazie a un miglioramento dell’economia globale extra europea”, ha affermato ai microfoni di RaiNews24 il chairman di Assosim.

In secondo luogo “bisogna che il credito di imprese si trasferisca al settore produttivo”. Fino ad oggi infatti la grande liquidita’ e’ andata a finanziare le banche che con quei soldi hanno – tra le altre cose – comprato titoli di stato.

“E’ andato benissimo per quest’anno, ma in futuro deve cambiare e l’anno prossimo la liquidita’ deve arrivare alle societa’.

Sullo stato di salute delle banche italiane, Roberto Nicastro, direttore generale di Unicredit, ha sottolineato ai giornalisti oggi che quelle “italiane hanno dimostrato una capacita’ di tenuta straordinaria, solo le uniche in Europa a non aver avuto bisogno di sostegno pubblico significativo”.

“Sono banche che lavorano per l’economia reale, quindi evidentemente soffrono del contesto economico generale. “Banche, mondo d’impresa e amministrazione pubbliche stanno tutte insieme nella stessa prospettiva”. Sull’incertezza dei mercati “E’ cinque anni che i mercati sono volatili, ci abbiamo fatto il callo, l’abitudine”.

A proposito di instabilita’ dei mercati, riguardo al panorama statunitense dei prossimi mesi, il quadro delle elezioni americane crea un’incertezza molto forte. “Anche perche’ nel 2013 sono in scadenza i piani di incentivazione fiscale introdotti dalla precedente amministrazione e quindi e’ difficile che ci siano tanti soldi a disposizione del governo per rilanciare la crescita”. Poi “bisognera’ anche valutare cosa succedera’ a Bernanke”.