Economia

Tlc in fermento: Elliott punta a Vodafone, Vivendi si sfila in Telecom

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Dopo Telecom Italia e il Milan anche Vodafone nell’interesse di Elliott. Ieri sulla Borsa di Londra Vodafone è arrivata a guadagnare più del 4 per cento, arrivando a chiudere la migliore giornata borsistica degli ultimi sei mesi, sulla scia delle ultime indiscrezioni, non confermate dal gruppo telefonico, di una posizione presa dal fondo attivista guidato da Paul Singer nel secondo operatore mobile del mondo.

Lo riferisce Bloomberg secondo cui Elliott Advisors, braccio europeo di Elliott Management con  sede a New York, alcune settimane fa avrebbe approcciato il management di Vodafone e almeno un membro del consiglio di amministrazione, premendo perché la compagnia metta in atto non meglio specificati cambi di rotta nella gestione della società. Secondo i report, la quota acquisita sarebbe “rilevante” ma non nota. Secondo DealReporter l’investitore sarebbe in pressing per apportare cambiamenti nella gestione societaria.

Interpellato in merito il portavoce di Elliott ha preferito non commentare. Si tratterebbe di una sfida ideale per Elliott che si verificherebbe proprio mentre nel gruppo tlc inglese si consuma il cambio al vertice tra l’amministratore delegato uscente Vittorio Colao e il successore Nick Read, che prenderà la poltrona di AD in autunno. Vodafone, che ha da poco concluso l’acquisizione per 18 miliardi delle attività europee di Liberty Global, secondo gli analisti paga poi i problemi irrisolti in Spagna, India e nello stesso Regno Unito.

La notizia dell’interesse di Elliott per Vodafone arriva proprio nel giorno in cui il gruppo francese Vivendi annuncia la svalutazione per 512 milioni di euro del suo investimento in Telecom Italia, di cui è primo azionista con il 24% circa, quale conseguenza del cambiamento di governance imputabile proprio al fondo Elliott.

Nonostante il miglioramento atteso delle prospettive di valorizzazione di Telecom Italia, se il piano industriale 2018-2020 adottato all’unanimità dal precedente consiglio di amministrazione viene effettivamente messo in opera dal nuovo consiglio, Vivendi ha svalutato la quota soprattutto per tenere conto del rischio di esecuzione di questo piano industriale tenuto conto del minore potere di Vivendi di partecipare alle decisioni relative alle politiche finanziarie ed operative di Telecom Italia. “Abbiamo visto il calo della quotazione e sebbene abbiamo fiducia nel piano al 2020 di Telecom Italia, abbiamo preso in conto i rischi di esecuzione associati al piano industriale a causa del minore potere di Vivendi quale conseguenza del cambiamento di governance, la quota in Telecom Italia è stata riclassificata nel 2018 come affiliata non operativa”.