Economia

TIM, Genish fa “mea culpa”: dichiarazioni inappropriate

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ROMA (WSI) – Nessuna frattura tra l’amministratore delegato di Tim, Amos Genish e i consiglieri del cda. Ieri si è tenuta l’assemblea cruciale quella che sarebbe dovuta essere della resa dei conti dopo che il manager israeliano, uomo di Bollorè, aveva dichiarato che alcuni consiglieri starebbero remando contro i vertici della società.

Dichiarazioni al vetriolo che hanno fatto presagire ad una prossima frattura e un piano B pronto per riappropriarsi del controllo di Tim da parte del gruppo francese Vivendi dopo che il fondo americano Elliott glielo aveva strappato di mano. Ieri Genish ha invece chiarito i motivi per cui li ha accusati pubblicamente di ingerenze, scusandosi formalmente per il tono delle dichiarazioni.

Dichiarazioni non appropriate che sono state poi amplificate dalla stampa”.

Così avrebbe detto Genish come riporta un comunicato diramato dal cda della società.

 “All’esito del confronto – prosegue la nota – il Consiglio intende confermare l’unicità di visione e di obiettivi di tutti i suoi membri ed il sostegno al management“.

Il cda di Tim è servito anche per adottare “una nuova versione (significativamente aggiornata) della procedura per l’effettuazione di operazioni con parti correlate e il regolamento dell’apposito Comitato, costituito il 16 maggio scorso”. In particolare il Consiglio di Amministrazione di Tim ha integrato la compagine dei Comitati interni, portandone il numero dei componenti da 4 a 5. In realtà più che sanare la frattura per gli analisti si tratta solo di un rinvio a fine luglio quando verranno pubblicati i conti del primo semestre e che, stando alle attese, non dovrebbero essere brillanti vuoi per il passaggio della tariffazione da 28 a 30 giorni (che costerebbe circa 10 milioni al mese all’azienda), vuoi per l’arrivo sul mercato dell’operatore low cost Iliad.