(9Colonne) – Roma, 22 mag – A poco più di un mese alla scadenza del 30 giugno, il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha fatto il punto sulla situazione delle scelte dei lavoratori dipendenti in merito al Trattamento di fine rapporto. “In Italia siamo abituati a fare tutto all’ultimo minuto. Paghiamo le tasse all’ultimo minuto, iscriviamo i bambini al nido il giorno prima della scadenza. E’ per questo che molto probabilmente nel mese di giugno assisteremo a una valanga di scelte per quanto riguarda il Tfr”. Damiano ha quindi sottolineato che i numeri delle adesioni ai fondi negoziali nei primi quattro mesi del 2007 è stato il doppio di quello registrato in tutto il 2006: “Vogliamo passare da un 13% di adesioni che abbiamo registrato fino a oggi a un 40% entro il prossimo 31 dicembre. E direi che se abbiamo registrato il 13% in dieci anni, arrivare al 40 in soli dodici mesi è un passaggio robusto”. “E’ ovvio poi – ha proseguito – che la scelta di destinare il Tfr ai vari fondi viene fatta principalmente nelle grandi imprese, dove si può contare sui sindacati che danno un valido apporto in tal senso, piuttosto che nelle piccole, dove magari la struttura stessa dell’azienda spinge i lavoratori a conservare il Tfr presso il datore di lavoro”. Damiano ha quindi voluto ribadire la convenienza dei fondi contrattuali rispetto a quelli assicurativi o bancari, perché nel primo caso “le agevolazioni fiscale e il contributo dell’azienda contribuiscono in maniera sostanziale” a compensare quel naturale decremento che fa registrare la previdenza tradizionale. “L’importante comunque – ha sottolineato il ministro – è che ci sia un’informazione corretta e una leale concorrenza”.
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