Economia

Tedeschi, basta con il lamento. L’euro vi ha portato fortuna

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Roma – Di primo acchito la domanda sembra più che lecita: perchè i poveri lavoratori tedeschi dovrebbero accollarsi i problemi degli italiani o dei greci? Sono almeno due anni che questa domanda risuona nelle orecchie dei tedeschi, della cancelliera Angela Merkel e dell’Europa intera.

Ed è vero che per i non addetti ai lavori, tale interrogativo ha anche una sua ragione di essere. Non però per il New York Times, che in un articolo scrive le cose così come stanno, a dispetto dei piagnistei dei tedeschi e delle remore della Merkel: la verità è che, da quando è stato creato l’euro, il surplus commerciale della Germania e in generale la bilancia dei pagamenti, misurata come percentuale del Pil, sono balzati. E a balzare, contestualmente, è stato anche il deficit commerciale di altri paesi.

La prova è in un grafico che lo stesso New York Times pubblica e che non lascia spazio a dubbi (e che WSI allega).

E’ necessario fare qualche passo indietro per capire quanto i tedeschi hanno guadagnato con l’euro. Lo spiega e lo ripete il noto quotidiano newyorchese, nel suo articolo “Euro benefits Germany more than others in zone”, dunque: la Germania è quella che beneficia di più dell’euro rispetto alle altre economie dell’eurozona”.

La Germania ha infatti guadagnato innanzitutto in termini di competitività), e non solo “nei confronti degli altri paesi maggiormente avanzati, ma anche verso gli stessi altri membri dell’Eurozona”. La bilancia dei pagamenti tedesca, che prima versava in una condizione di “lieve deficit” è passata a una condizione di “forte surplus”, mentre a perdere in termini di competitività sono stati soprattutto paesi europeei che sono stati salvati negli ultimi mesi con operazioni di salvataggio, come Grecia e Irlanda. Idem per il Portogallo, che ha pagato anch’esso lo scotto di una minore competitività.

Insomma, secondo il New York Times, i tedeschi hanno poco di cui lamentarsi, visto che la loro bilancia commerciale non sarebbe così in salute come ora, se al posto dell’euro ci fosse ancora il marco (che, ricordiamo, sarebbe tuttora più forte della lira italiana).

Non dimentichiamo poi che la Germania ha ricevuto diversi sussidi governativi, visto che diversi sono i flussi bancari che si sono riversati nel paese: di fatto, molti flussi sono usciti dalle banche periferiche in quanto considerate poco affidabili, nelle banche tedesche: e la stessa crisi dei Piigs ha portato gli investitori a fare incetta di titoli di stato tedeschi.

Quest’altro grafico mostra in modo incontrovertibile i flussi di depositi che le banche tedesche hanno ricevuto l’anno scorso, a spese delle banche dei paesi periferici. [ARTICLEIMAGE]

Per concludere, l’Eurozona è stata un incredibile regalo per gli esportatori tedeschi e per lo stato tedesco.