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Ma dalla politica arrivano spinte “per lasciare l’anonimato ai titolari dei conti esteri”.

Per sfuggire ad accertamenti fiscali, molti italiani svuotano i conti correnti mettendo il cash nelle casseforti delle banche. Il sistema non è privo di rischi.

La Bundesbank vuole la patrimoniale. L’Fmi anche. E anche diversi politici italiani.

Matteo Renzi intende aumentare tassazione su rendite fino al 28%.

Proposta Nomisma segue Fmi. L’idea della tassa sul patrimonio per aumentare Pil e abbassare il debito.

Sale dall’attuale 1,5 per mille al 2 per mille: vale per tutti, indipendentemente dall’entità dell’investimento. Esentati, tra gli altri, i conti correnti.

Dopo idea patrimoniale in Europa del 10% per abbattere il debito, ora arriva quella di una aliquota fino al 71%.

I governi più indebitati ci stanno pensando. Prelievo coatto o tassa una tantum sui beni come idea Fmi.

Rispunta anche il progetto di alzare oltre il 20% l’aliquota per tassare le rendite finanziarie. Ancora più vessati i piccoli investitori.

Appello a Letta di Ance e Confedilizia: così sarebbe “sulle seconde case, in aggiunta all’Imu e al ritorno dell’Irpef”.