Società

T-BOND USA:
LA DOMANDA
NON DIMINUISCE

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* Antonio Cesarano e’ il Responsabile Desk Market Research di MPS Finance.

Il c.d. TIC (Treasury International Capital) report, ha evidenziato ad ottobre una diminuzione degli acquisti netti da +67,5Mld$ a +48,21Mld$.

Il report raccoglie gli acquisti netti, da parte degli investitori esteri, relativi ad attività finanziarie detenute da residenti Usa. Nell’ambito delle attività finanziarie sono compresi sia asset Usa che stranieri. Considerando il dato globale la variazione di ottobre è risultata la più bassa nel corso dell’ultimo anno.

Il dato, da tale punto di vista segnalerebbe un calo dell’afflusso di capitali verso gli Usa rispetto a quanto registrato a settembre.

La lettura delle sottocomponenti del report fornisce però alcuni interessanti spunti di riflessione utili a meglio comprendere l’andamento dei flussi in esame ad ottobre. Innanzitutto se si prende in esame il report relativo ai soli acquisti di asset Usa (escludendo quindi le attività finanziarie estere), emerge come gli acquisti netti siano in calo più moderato rispetto al dato generale.

Inoltre, con riferimento al valore complessivo delle transazioni vs. residenti Usa, si può osservare nell’ambito delle sottocomponenti che : 1) gli acquisti netti di Treasuries sono risultati sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente.

Inoltre la categorie degli officials ( tra cui sono ricomprese le banche centrali estere) hanno lievemente incrementato gli acquisti netti di Treasuries (da 9,8 a 14,8 Mld$); 2) la performance peggiore è stata evidenziata dal settore corporate bonds (da +44 a + 19Mld$) che ha più che bilanciato l’incremento degli acquisti netti di Agency bonds.

IN SINTESI: il dato non ha evidenziato il temuto calo degli acquisti di Treasuries, in particolare da parte delle banche centrali estere. Probabilmente il flusso di diversificazione ( da Dollari verso Euro) delle riserve da parte di tali investitori è stato più marcato a novembre. Non a caso è stato proprio in tale mese (più che in ottobre) a registrarsi un forte allargamento degli spread di tasso (sul tratto decennale si è passato da circa 20 a circa 55 bps).

A determinare il calo degli acquisti netti è stato soprattutto il forte calo degli acquisti di corporate bonds da parte degli investitori privati esteri. Non a caso ad ottobre, per la prima volta dopo diversi mesi di trend contrario, si è verificato un sensibile allargamento dei corporate spread.

Infine l’incremento degli acquisti di Agency bonds ( tra cui le emissioni ad esempio di Fannie Mae e Freddie Mac) può essere legato alla ricerca di rendimenti più elevati rispetto ai titoli governativi in un contesto di trend ancora calante dei tassi.

Pertanto, dal TIC report di ottobre, non sembrano emergere elementi di rilievo per il mercato forex (sempre attento alle eventuali diminuzioni degli afflussi di capitali verso gli Usa, necessari per bilanciare il forte disavanzo di partite correnti) in quanto la via principale variabile di riferimento rappresentata dall’andamento degli acquisti di Treasuries, non ha registrato variazioni di rilievo, soprattutto con riferimento all’operato delle banche centrali estere.