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Subito prima della Bce, la Cina taglia i tassi di interesse

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Pechino – Per la seconda volta in due mesi, la Banca centrale della Cina, la People’s Bank of China, decide di rivedere al ribasso il costo del denaro, nel tentativo di stimolare l’economia e tornare sui tassi di crescita visti negli ultimi anni, anche per sostenere un continuo aumento dell’occupazione.

Con il protrarsi della crisi in Europa e il rallentamento economico globale che vanno a colpire anche l’imponente macchina esportativa del Dragone, Pechino sembra intenzionata ad agire con più forza per contrastare il trend ed evitare il tanto citato “hard landing“, letteralmente “atterraggio duro”, che vede calo dell’occupazione e la possibilità di cadere in una profonda recessione.

Ecco l’annuncio ufficiale: “La People’s Bank of China ha deciso di rivedere al ribasso i tassi sui depositi e sui prestiti, dal 6 di luglio 2012. Il tasso sui depositi a un anno è stato ridotto di 25 punti base, mentre quello sui prestiti di 31 punti base. Gli altri tassi verranno modificati di conseguenza”.

Nel primo trimestre 2012 la crescita economica cinese è stata +8,1%, valore elevato ma sui minimi da 3 anni per Pechino. Secondo le stime delle più grandi banche global, la crescita nel secondo trimestre dovrebbe essere scesa a un più modesto 7% – 7,5%.