(Teleborsa) – La fragilità economica dell’Europa è sotto gli occhi di tutti e così il governatore della Banca Centrale Europea, Trichet, annuncia altre aste straordinarie per aiutare gli istituti in difficoltà. L’ exit strategy di cui tanto si parlava sembra allontanarsi sempre più, fino alla primavera del prossimo anno. A far cambiare idea all’Eurotower sono state la volatilità dei mercati, la crisi irlandese e le tensioni portoghesi che hanno spinto il consiglio direttivo ad adottare una maggiore cautela. Ma qualcosa sembra essere cambiato, non tanto nell’ammontare degli acquisti di titoli di stato quanto nella tempistica. La Bce potrebbe abbandonare la tattica degli acquisti regolari per agire in modo imprevisto, ossia nei momenti che ritiene più opportuni. Ieri durante il discorso di Trichet, sui mercati si sono rincorse voci di massicci acquisti da parte di Francoforte di titoli di stato dei paesi periferici, come Irlanda e Portogallo, anche se non è giunta alcuna conferma. Nel frattempo continuano ad arrivare dichiarazioni preoccupanti. Il direttore generale del FMI, Strauss-Kahn, ha affermato che alcune economie europee “non sono lontane dall’orlo di un burrone” e che un double dip “non è affatto impossibile”, assicurando però che la Bce sta facendo un lavoro “perfetto” nel gestire la crisi del debito europeo e che questa “sarà tenuta sotto controllo”. A correre in aiuto dell’Europa e dell’euro è giunto invece il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, secondo il quale “l’euro è una moneta forte, non è a rischio” mentre il presidente della Bce, Trichet, continua a gridare a gran voce che “l’euro è credibile” e non è una valuta in “crisi”, sperando di far cambiare idea ai dubbiosi. E’ sicuramente troppo presto per cantar vittoria ma intanto Trichet può assaporare i buoni risultati ottenuti ieri: il rally dei mercati e il rafforzamento della moneta unica europea.
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