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Stm maglia nera sul Ftse Mib, titolo crolla fino a -6% dopo bilancio

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Milano – Tonfo di STM a piazza Affari a causa dei conti inferiori alle attese e di previsioni non del tutto convincenti. Il titolo si conferma maglia nera del Ftse Mib ed è arrivato a perdere anche più del 6%.

Il gruppo ha chiuso l’esercizio 2011 con ricavi netti pari a 9,73 miliardi di dollari (-5,9% anno su anno) a causa delle condizioni deboli del mercato, in particolare nella seconda metà dell’anno, e della transizione della joint venture ST-Ericsson dai prodotti della generazione precedente al nuovo portafoglio prodotti.

Anche l’utile netto è sceso a 650 milioni contro gli 830 milioni dello stesso periodo del 2010 e il margine lordo al 36,7% dei ricavi netti dal 38,8% del 2010. Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta, rettificata tenendo conto dell’investimento al 50% nella jv ST Ericsson, STM ha registrato una posizione di cassa netta di 1.167 milioni di dollari al 31 dicembre, valore da confrontare con 1.134 milioni di dollari al primo ottobre e 1.227 milioni di dollari al 31 dicembre 2010.

Mentre la cassa e le disponibilità liquide, i depositi a breve termine, i titoli negoziabili e la liquidità vincolata sono risultati pari a 2,33 miliardi. L’Ad del gruppo, Carlo Bozotti, rileva che nel 2011, “le attività interamente di nostra proprietà ci hanno consegnato una performance sostenuta per tutti i dodici mesi sullo sfondo di un deciso rallentamento generale del mercato più ampio dei semiconduttori, accentuatosi con l’evolversi dell’anno. Le attività interamente di proprietà di Stm hanno riportato ricavi per 8,2 miliardi di dollari e un margine operativo dell’11,4%”.

E’ comunque il quarto trimestre ad aver deluso di più. Infatti la società, oltre a registrare ricavi in calo del 10,3% a 2,191 miliardi di dollari (2,24 miliardi di dollari le attese del consenso) in tutti i segmenti di mercato (Automotive, Telecom, Elettronica di Consumo, Industriale, Distribuzione) e un margine lordo del 33,4% (33,5% quanto atteso dal consenso) contro il 35,8% del terzo trimestre 2011, ha dovuto far fronte a una perdita netta di 11 milioni (attesi -4 milioni) contro un risultato positivo di 71 milioni nel trimestre precedente.

ST-Ericsson ha registrato un fatturato a 409 milioni (+1,3% LFL) rispetto ai 433 milioni attesi e un Ebit rettificato a -207 milioni contro -153 milioni (consenso a -185 milioni). Nota positiva solo il free cash flow, in miglioramento su base sequenziale a 47 milioni di dollari grazie alle minori spese in conto capitale e alla riduzione delle scorte, rispetto al dato negativo per 136 milioni di dollari e al valore positivo per 349 milioni di dollari registrati rispettivamente nel trimestre precedente e nel quarto trimestre del 2010.

A questo punto, alla luce soprattutto della contrazione sequenziale molto marcata delle vendite che si prospetta nel segmento del wireless, per il primo trimestre del 2012 la società ha stimato una flessione sequenziale dei ricavi totali compresa tra il 4% e il 10% (Intermonte stima 10%). Di conseguenza, anche considerando il sotto utilizzo ancora elevato seppure in miglioramento della capacità produttiva, il margine lordo nel primo trimestre dovrebbe attestarsi intorno al 33% (Intermonte stima 31%), più o meno 1,5 punti percentuali.

“In base all’attuale visibilità, crediamo che gli ordinativi abbiano toccato il livello più basso. Per il primo trimestre 2012 ci aspettiamo che siano le vendite a raggiungere il punto più basso, anche se migliori della stagionalità del primo trimestre, perché controbilanciate dalla performance significativamente più debole attesa per i ricavi di ST-Ericsson”, precisa Bozotti.

Le previsioni preliminari degli analisti di mercato indicano che il settore dei semiconduttori dovrebbe stabilizzarsi nel corso del 2012. Per quanto riguarda STM, “vediamo l’opportunità di continuare a crescere in alcuni mercati durante il 2012 ma rimangono le preoccupazioni legate all’incertezza dal punto di vista macroeconomico”, aggiunge il top manager.

Per queste ragioni, nel breve periodo STM ha programmato di continuare a mantenere ridotti i livelli di utilizzo dei suoi impianti e continua a focalizzarsi sulla gestione del capitale adottando un approccio prudente riguardo ai livelli delle scorte e agli investimenti in conto capitale con l’obiettivo di conservare e accrescere il free cash flow. Inoltre, continua a introdurre sul mercato nuovi prodotti di forte innovazione per ottenere maggiori quote di mercato.

“I risultati sono stati ancora una volta influenzati negativamente da ST-Ericsson, la joint venture continua ad andare male e negli ultimi mesi sono emersi anche problemi con un importante cliente”, commentano gli analisti di Intermonte, ricordando che STM ha detto che in termini di ordinativi è stato raggiunto il punto più basso: “questa affermazione è incoraggiante. Ma i problemi di ST-Ericsson sono ancora più pesanti del previsto e potrebbero portare a ulteriori costi di ristrutturazione”.

Bozotti ha però chiarito stamani che il management team della jv sta rivedendo la road map dei prodotti per una redditività sostenibile, per un forte focus nel migliorare l’esecuzione e per estendere la base clienti. “Ci sono molte cose che devono essere fatte”, ha precisato, sostenendo anche che STM non ha al momento alcun piano di riduzione del personale, mentre sta lavorando su due fronti prioritari: migliorare al flessibilità, ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili, e incrementare l’indice di produttività.

Resta il fatto che per gli analisti di Equita (hold e target price a 5,1 euro confermati su STM) la guidance per il primo trimestre 2012 è leggermente sotto le attese a livello di fatturato, in linea a livello operativo. I ricavi sono infatti previsti tra 1,97 e 2,10 miliardi di dollari quando la sim e il consenso li vedono a 2,08 miliardi, il gross margin al 33+/-1,5% contro la stima della sim al 33,5% e del consensus al 33%, che implica un Ebit rettificato nel primo trimestre di quest’anno di circa -200 milioni di euro (consenso -197milioni).

STM si aspetta anche un calo sequenziale molto significativo per la jv ST-Ericsson (Equita stima -11% nel primo trimestre 2012) a causa si ritiene del calo atteso delle vendite di Nokia Symbian nel primo trimestre. “La guidance sul fatturato è invece in linea con la stagionalità tipica, mentre come conseguenza del minor fatturato e ridotto livello di saturazione degli impianti nel primo trimestre, la società si aspetta un gross margin di 40bps inferiore al quarto trimestre 2011”, osservano a Equita. “Manteniamo il rating hold su STM perché, nonostante il core business potrebbe essere vicino al bottom, riteniamo che la visibilità sul turnaround di ST-Ericsson sia ancora bassa e che il momentum sulle stime sia debole”.

E se per Banca Akros (hold e target a 5,50 euro) i problemi di ST-Ericsson possono giustificare un po’ di prese di profitto sul titolo STM, per Cheuvreux (underperform e target a 5 euro) la guidance è in linea con i competitor, ma è inferiore alle sue aspettative iniziali. “I benefici derivanti dal recente andamento del cambio sono stati erosi dagli oneri della capacità inutilizzata. Come risultato, abbassiamo le nostre stime di Eps 2012 della società da 0,29 a 0,05 dollari per azione. Per STM il fondo potrebbe essere vicino, ma ci sembra prematuro essere più positivi sull’azione anche se è poco cara”, afferma Cheuvreux.